Tennacola, il presidente si è dimesso

Tempi strani quelli che stanno correndo per il Tennacola spa, società partecipata da 27 Comuni (26 con diritto di voto)...

Tempi strani quelli che stanno correndo per il Tennacola spa, società partecipata da 27 Comuni (26 con diritto di voto) del fermano e del maceratese che, da ieri mattina, è di nuovo senza presidente in quanto Luciano Biondi, insediatosi nel luglio scorso, ha rassegnato le sue dimissioni. Prima di lui, lo ricordiamo, si era dimesso il presidente precedente, Giuseppe Mochi. Una storia che si ripete nel volgere di appena un paio di anni. D’altra parte, non è un mistero che le posizioni di Biondi, ritenuto troppo rigido nell’approccio alle varie questioni, e dei colleghi del Cda stessero diventando un po’ troppo divergenti. Per l’attuale Cda, ora si tratta di correre ai ripari e individuare al proprio interno un presidente pro tempore che traghetti il Tennacola verso l’assemblea generale. Assemblea che, considerando che molti Comuni sono in procinto di andare al voto, è legittimo supporre che non sarà convocata tanto presto. L’onere di ricoprire la carica di presidente pro tempore per un lasso di tempo non tanto breve e per di più in un momento in cui di questioni ‘scottanti’ sul tavolo del Tennacola ce ne sono parecchie, potrebbe ricadere su Antonio Albunia, attuale vicepresidente, (in rappresentanza di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare) ma l’ultima parola spetta ai consiglieri del Cda, a partire da Leonardo Apolloni (Montegranaro), Elsa Corpetti che rappresenta Monte San Giusto (Comune che va al voto) e Simona Tidei (Sarnano) che ha già fatto abbondantemente il suo ricoprendo il ruolo di presidente pro tempore dopo le dimissioni di Mochi. Si vedrà come evolverà la situazione. La lettera di dimissioni di Biondi è arrivata all’indomani di un cda in cui il presidente non si era presentato e nel quale si doveva discutere, tra i vari punti, della nuova sede del Tennacola e delle problematiche ad essa connesse in termini di costi. L’impegno di spesa iniziale di oltre 8 milioni di euro, infatti, è destinato a lievitare, e anche di parecchio, alla luce degli aumenti intervenuti dal 2020 (quando è stato redatto il progetto). Un tema scottante che si unisce a quello della gestione dei circa 16milioni di euro del Pnrr assegnati al Tennacola per opere importanti.

Marisa Colibazzi