VALERIO FRANZONI
Cronaca

Granchio blu, la beffa: in vendita quelli esteri

Comacchio, il consigliere regionale Bergamini: "Nei market solo i crostacei dalla Grecia e Tunisia". Fabbri: "Consentire certe reti"

Un pescatore con un secchio di granchio blu: la beffa è che si vendono quelli 'stranieri'

Un pescatore con un secchio di granchio blu: la beffa è che si vendono quelli 'stranieri'

Comacchio, 13 ottobre 2023 – Il problema legato alla proliferazione del granchio blu nelle acque di Goro e Comacchio, con relativi impatti per i settori dell’acquacoltura e della pesca, resta al centro dell’attenzione in Regione. Ieri, nell’ambito della Commissione cultura, formazione, scuola e lavoro presieduta da Francesca Marchetti, i consiglieri hanno dato parere favorevole allo Schema di modifica del Regolamento regionale del febbraio 2018 ‘Attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne’ che, tra le altre cose, prevede l’adozione di criteri e condizioni omogenee per il rilascio di concessioni demaniali a soggetti economici che si dedicano all’attività di acquacoltura, in aree fluviali oppure in aree marine, rimuovendo le disparità attualmente esistenti, sia in termini di criteri per l’assegnazione delle aree demaniali sia in termini di canoni demaniali.

Nella discussione è intervenuto il consigliere regionale del Pd Marco Fabbri che ha rimarcato l’impegno della Regione per un comparto importante, e al contempo evidenziato che "le aree nursery si sono sviluppate, ma negli ultimi mesi il novellame è stato quasi azzerato dal granchio blu. Spesso nelle acque interne ci sono imprese poco produttive, che però pagano concessioni come quelle a mare. Poco fa è stato destinato un milione di euro, non sufficiente, per il ristoro degli operatori. L’augurio è che il governo incida di più e consenta l’uso dell’ostreghero, strumento per rastrellare i granchi sul fondo".

Con una nota, interviene sul tema granchio blu anche il consigliere regionale della Lega Fabio Bergamini, aggiungendo un ulteriore elemento da affrontare: "La diffusione del granchio blu – afferma - è già una sciagura per gli operatori della costa. Se a questo aggiungiamo che sugli scaffali della grande distribuzione arrivano crostacei di questo tipo pescati in Grecia o Tunisia, siamo davvero alla beffa". Bergamini annuncia di voler chiarire la situazione, già portata all’attenzione dal vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio. "Stiamo lavorando per fare arrivare i ristori agli operatori danneggiati– prosegue l’esponente della Lega -, chiedendo loro di pescare il granchio blu per alimentare un commercio che per ora stenta e che copre a malapena i costi di gestione. Poi, scopriamo che sugli scaffali di alcuni supermercati il prodotto che arriva a base di granchio blu viene importato da Grecia o Tunisia. Questo è un altro danno, oltreché una beffa per i nostri pescatori e acquacoltori". Secondo Bergamini è necessario tutelare le aziende del territorio "anche da queste forme di concorrenza. Chiediamo anche alla Regione di vigilare".