
Nicola Lodi, seduto in seconda fila durante la festa dell’Arma, dietro il deputato Davide Bergamini e il vicesindaco Alessandro Balboni
La querelle legata alla presenza dell’ex vicesindaco Nicola Lodi alla festa dell’anniversario dei Carabinieri continua a far discutere. Fabio Anselmo (capogruppo in Consiglio Comunale) porta la questione fra i banchi del consiglio comunale. È stato infatti depositato ieri il question time nel quale l’esponente dell’opposizione interroga sindaco e presidente per sapere se "se l’invito a Lodi da parte dell’Arma dei Carabinieri sia in qualche modo transitato attraverso gli uffici del Comune, in quanto trasmesso o comunicato in qualsiasi forma all’amministrazione". "L’ex vicesindaco e assessore Nicola Lodi – si legge nel documento – risulterebbe stato invitato nella tribuna riservata alle autorità in occasione della recente giornata nazionale dell’Arma dei Carabinieri lo scorso 5 giugno. Lodi, sospeso dal proprio incarico di assessore ai sensi della Legge Severino a seguito della condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi, si è poi dimesso dall’incarico di amministratore il 17 febbraio scorso. Per conoscenza dello scrivente non risultano ulteriori incarichi che lo qualifichino meritevole di essere invitato - in quanto autorità - ai sensi delle norme e prassi vigenti del cerimoniale della Repubblica". Anche la senatrice di Avs, Ilaria Cucchi, nei giorni scorsi ha depositato un’interrogazione ai ministri Crosetto e Piantedosi per chiarire i contorni della partecipazione di Lodi alla cerimonia. Tutto questo accade nel momento in cui, calendario alla mano, manca esattamente un anno al possibile ritorno di Lodi come amministratore pubblico. La sospensione dall’incarico, infatti, dura 18 mesi. Ai termini dei quali l’ex assessore potrebbe rientrare. O quanto meno non avrebbe più motivi ostativi – salvo pronunciamenti ulteriori dell’autorità giudiziaria – per ricoprire incarichi. Nel frattempo, Lodi ha avuto un "importante riconoscimento" da parte della Lega a livello regionale: responsabile immigrazione e sicurezza per l’Emilia in seno al Carroccio. Proprio il ruolo che, agli albori della sua carriera politica, esercitava a livello provinciale. All’epoca, però, il suo era un partito a poco più del 3% saldamente all’opposizione. "Da sempre – spiega Lodi – il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha parlato di Ferrara come ‘modello’ sul versante della sicurezza. Questo nuovo incarico, per il quale voglio ringraziare Matteo Rancan e Gianni Tonelli, certifica la bontà del nostro lavoro fin dal nostro insediamento. Le priorità che ci eravamo fissati assieme al sindaco Fabbri erano quelle di intervenire dal Gad alla stazione, passando per i parchi e il campo nomadi. Così abbiamo fatto, investendo ingenti risorse anche per dare alla Polizia Locale il prestigio che merita. Il mio lavoro, anche fuori dalle istituzioni, prosegue".