Mafia nigeriana Ferrara. "Processate il clan Vikings"

La procura chiede il rinvio a giudizio per una ventina di imputati e la condanna per i sette che hanno scelto l’abbreviato. Giovedì il verdetto

Blitz a Pontelagoscuro

Blitz a Pontelagoscuro

Ferrara, 5 maggio 2021 - La procura presenta il conto alla mafia nigeriana. Il pubblico ministero Roberto Ceroni ha formulato le sue richieste per ciascun imputato accusato di fare parte degli Arobaga-Vikings, il clan che spacciava e dettava legge in Gad. Pene da un minimo di quattro anni e cinque mesi a un massimo di sei anni e otto per i sette che hanno scelto di essere processati in rito abbreviato.

Il punto "Mi portavano al giardino del Grattacielo Qui aspettavo il pusher con la droga"

Rinvio a giudizio per gli altri diciotto, tra cui anche Emmanuel ‘Boogye’ Okenwa, il dj che faceva base a Ferrara considerato il numero tre nella catena di comando della banda. Escono invece di scena quattro soggetti, già sotto inchiesta a Torino per fatti analoghi. Per loro il giudice Francesca Zavaglia ha disposto l’invio degli atti al tribunale del capoluogo piemontese. Per altri tre imputati, infine, il processo è stato sospeso perché ancora irreperibili.

"Viking, il Comune sarà parte civile a processo"

Prima di formalizzare le istanze sulle quali il gup dovrà esprimersi, il pm ha delineato il ‘sistema’ di cui, secondo le accuse, i Vikings muovevano i fili. Una rete talmente pervasiva – è la tesi dell’accusa – da costringere tantissimi nigeriani di Ferrara a sottostare al volere e ai soprusi delle gang. E tale da configurare, come ricostruito dalle indagini della polizia di Stato, un’associazione di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di droga e all’estorsione. L’udienza di ieri, celebrata nell’aula bunker della Dozza di Bologna, si è aperta con lo scioglimento della riserva da parte del giudice sull’eccezione di competenza territoriale sollevata da un legale di Torino. Come anticipato, il tribunale l’ha accolta, disponendo l’invio sotto la Mole degli atti relativi a quattro posizioni sulle trentadue complessive.

Mafia nigeriana, altro arresto In manette il pusher ‘dissidente’ - "Mafia nigeriana, il ministro chiarisca"

Per gli altri (esclusi i tre ‘fantasmi’), il procedimento è proseguito. La parola è quindi passata al pubblico ministero, che ha esposto le sue conclusioni: richiesta di rinvio a giudizio per diciotto imputati e di condanna per altri sette. In seguito è toccato alle difese. Quasi tutti i legali hanno pronunciato le proprie arringhe, cercando di smontare l’impianto accusatorio proprio a partire dall’accusa più pesante, quella di associazione mafiosa. La prossima udienza, già calendarizzata per domani, potrebbe essere quella decisiva. Dopo le ultime arringhe, il giudice potrebbe già emettere la sentenza.

Al procedimento prenderà parte anche Florence Ahaku, la 29enne nigeriana vittima dei soprusi del clan. La donna si è costituita parte civile con l’avvocato Enrico Segala. Venditrice ambulante, Florence era caduta nel meccanismo estorsivo che gli inquirenti contestano ai Vikings. Alcuni membri del gruppo avrebbero infatti minacciato di stuprarla se non avesse pagato il ‘pizzo’ all’organizzazione. "La mia assistita ha avuto un trascorso difficile – spiega il legale –. Dopo quello che le è successo ha maturato un’esigenza di giustizia e protezione tale da spingerla a costituirsi in giudizio per l’episodio estorsivo, che vede tra l’altro protagonista Emmanuel Okenwa".