MARIO BOVENZI
Cronaca

Nutrie, i paladini in azione: "Cacciatori minacciati, scorte per proteggerli"

Nel mirino dei teppisti i coadiutori che sono chiamati a fare gli abbattimenti "Ora in campo con i carabinieri, questi sedicenti ambientalisti rischiano grosso".

Nel mirino dei teppisti i coadiutori che sono chiamati a fare gli abbattimenti "Ora in campo con i carabinieri, questi sedicenti ambientalisti rischiano grosso".

Nel mirino dei teppisti i coadiutori che sono chiamati a fare gli abbattimenti "Ora in campo con i carabinieri, questi sedicenti ambientalisti rischiano grosso".

"Vengono offesi, minacciati, attorniati da sedicenti ambientalisti. Si tratta di episodi gravi che devono finire. A volte nel mirino finiscono anche le nostre guardie", Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico, presidente della Provincia, è da poco uscito dalla prefettura dove si è svolto l’incontro per mettere un freno all’avanzata delle nutrie. Tra i punti, durante il vertice con il prefetto Massimo Marchesiello, anche la salvaguardia dei coadiutori, cacciatori che con pettorine identificative e fucili vanno in campagna per gli abbattimenti dei roditori.

"Già adesso le forze dell’ordine vengono informate quando le squadre entrano in azione, i carabinieri devono essere al corrente che si stanno svolgendo sul territorio operazioni con persone armate di fucile. Ora i carabinieri verranno allertati proprio per consentire un rapido intervento in caso sia necessario proteggere queste persone che stanno svolgendo, è bene si sappia, un servizio pubblico. Le minacce nei loro confronti, gli atti vandalici contro le gabbie usate per le catture potranno essere qualificati come reati di interruzione di pubblico servizio o danneggiamento. Saranno pertanto perseguibili d’ufficio". Alla riunione, attorno al tavolo, rappresentanti di numerosi enti e istituzioni del territorio. Tra questi i sindaci, la questura, il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, le associazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e Cia, la Regione Emilia-Romagna, i carabinieri forestali e la polizia provinciale. La linea che è stata tracciata punta a rafforzare la lotta alle nutrie con l’utilizzo di armi e con le trappole. "Procediamo con la carabina calibro 22, arma che si dimostra particolarmente efficace. In questo caso si interverrà in aree scarsamente antropizzate, si tratta di un fucile con una lunga gittata. Per motivi di sicurezza è necessario quindi che non ci siano persone nella zona dell’operazione". "Si tratta di una specie invasiva che causa numerose criticità, compromette la sicurezza idraulica, danneggia l’agricoltura e altera l’equilibrio dell’ecosistema", la premessa del prefetto. Anche Marchesiello si è soffermato sulla necessità di tutelare i cacciatori che intervengono per gli abbattimenti. Già lo scorso anno il prefetto aveva lanciato una sorta di appello per cercare di porre fine agli episodi di vandalismo.

In alcune operazioni, dove verranno attuati interventi in forze per l’eccessiva presenza dei roditori, i coadiutori si muoveranno a questo punto scortati dai carabinieri e dagli agenti della polizia provinciale. "Ci sono ancora gruppi di animalisti che difendono a spada tratta le nutrie, gruppi che attorniamo il personale mentre sta svolgendo un servizio per la collettività – interviene Riccardo Casotti, vicedirettore di Coldiretti –. Vengono minacciati, a rischio la loro stessa incolumità. Vengono danneggiate le loro auto, le trappole distrutte o buttate nei fossi". Trappole che rappresentano un costo per la Provincia. Garuti sposa la linea delle fermezza. "Chi compie queste azioni commette un reato grave, non possiamo più tollerare".