
Sullo sfondo, i contrasti tra il pontefice e l’imperatore Federico Barbarossa. Giallo sulle cause del decesso .
"Chi sarà il nuovo papa? Ecco cosa dicono i bookmaker inglesi" (La Voce). "Gli inglesi "scommettono" su Parolin: per gli allibratori sarà Papa al 34%" (Il Sole 24 Ore). "Fantapapa, ora c’è anche il fantacalcio del Conclave: come si crea la squadra di cardinali" (Gazzetta.it). "FantaPapa, chi sono i cardinali più scelti nel gioco: Zuppi in testa, ma ci sono sorprese" (la Repubblica). "Spopola il FantaPapa, ideatori: "In testa Zuppi e Parolin. Cosa si vince? Gloria eterna" (Skytg24). Durante la riunione del collegio cardinalizio per eleggere il nuovo papa, convocato per oggi in Vaticano, la "sfida" social tra i sostenitori dei vari Zuppi, Parolin e Tagle ha ormai spostato il conclave dal Vaticano alla Liguria: dalla Cappella Sistina all’Ariston. Per gli italiani l’equazione è scontata: conclave = Sanremo. E i social network si scatenano, tra scommesse, sondaggi e il nuovo gioco del "FantaPapa". Nulla di imprevedibile. È il mondo dello spettacolo all’apice del suo paradosso, per il quale anche l’elezione di un papa si può benissimo svestire della sua spiritualità e introdurre, perché no?, nella dimensione del cosiddetto trash. Ma i papi sono cosa ben più seria. Ne erano consapevoli i ferraresi che, nel XII secolo, assistettero al conclave di Ferrara. In realtà il termine conclave, letteralmente "con chiave", a porte chiuse, sarebbe stato adottato quasi cent’anni dopo: noi lo usiamo per comodità. Dobbiamo immaginarceli, i cittadini ferraresi, in quell’ottobre 1187, ma non le ricche famiglie che si litigavano, da decenni, il potere locale. Dobbiamo invece immaginare i lavoratori, il popolo: artigiani mercanti pescatori poveri contadini interruppero le loro attività quotidiane, per assistere con non poco sgomento a quanto succedeva in centro città, nei pressi della cattedrale: era infatti appena giunto a Ferrara il pontefice in persona, Urbano III, al secolo Uberto Crivelli. Milanese di nascita, Crivelli proveniva da una famiglia di antimperiali, sostenitori di chi si opponeva all’imperatore del Sacro Romano Impero, Federico Barbarossa. Salito al soglio pontificio, nel novembre del 1185, Crivelli mantenne le sue posizioni politiche e proseguì nello scontro con l’imperatore, che nel frattempo, avendo il controllo delle vie di comunicazione, impediva a Urbano gli spostamenti verso Roma. Di fatto, il papa rimase sempre bloccato a Verona, fino a quando non pensò di scomunicare l’imperatore proprio nel 1187. Sembra che i veronesi, intimoriti di pericoli e possibili ripercussioni, lo costrinsero a lasciare la città, per tentare di raggiungere l’Urbe, forse passando da Venezia (così da arrivarci via mare). Nel suo itinerario, papa Urbano fece tappa a Ferrara, dove venne ospitato da Obizzo I d’Este e dove, tuttavia, morì improvvisamente il 20 ottobre. Venne sepolto nella tribuna dietro l’altare maggiore della cattedrale. Poco ci è dato sapere delle sensazioni e dei timori del popolo di Ferrara, di quelle persone, molto cristiane ma poco avvezze a certe dinamiche: un papa era morto a casa loro e a casa loro, di necessità, si sarebbe svolto il "conclave". Un conclave ferrarese. Una serie di circostanze fortuite e il probabile sostegno dei ferraresi più influenti portarono alla rapida elezione di Alberto di Morra, che con il nome di Gregorio VIII, proprio da Ferrara, indisse la terza crociata. Ma perché era morto Urbano III? Ricordandoci le premesse, ossia il FantaPapa del 2025, ci è sembrato opportuno riportare le conclusioni storiche e plausibili tratte da Franco Govoni, e pubblicate nel volume degli atti di un convegno del 1987 (ed. Liberty House): "Sulle cause della subitanea morte di papa Urbano ci sono due ipotesi: la prima, più agiografica, sostiene che il Pontefice morì di dolore quando fu informato della caduta di Gerusalemme, la seconda, più prosaica, attribuisce ad una diarrea fulminante la causa del decesso". Ma in fondo in fondo, suggerisce l’autore, "penso di poter dire che le due ipotesi non sono in contrasto".