BONDENO
La spiritualità che si fa evento. La statua della Beata Vergine Addolorata è stata tolta dalla teca della chiesa a lei dedicata - che è stata danneggiata ed ancora chiusa dopo il terremoto del maggio del 2012 - ed è stata portata nei giorni scorsi nel Duomo di Bondeno. Con la Madonna anche il Cristo. Un ‘salvataggio’ delle opere d’arte compiuto dalla maestria dei Vigili del fuoco volontari del distaccamento di Bondeno, che più volte in questi anni si sono impegnati nella tutela del patrimonio artistico e sacro delle chiese del paese. Un intervento dei pompieri che apre a una celebrazione unica, documentata nella storia, ma di cui in paese nessuno ha memoria nell’ultimo secolo. Domenica, alle 18 infatti, in occasione della Festa della Beata Vergine Addolorata, nel duomo di Bondeno, durante la santa messa, avverrà la consegna delle vesti ai nuovi entrati nella ‘Confraternita dei servi di Maria Santissima Addolorata in memoria dei sette dolori’. C’è chi sussurra al prodigio: "La veste della Madonna era candida – raccontano – intatta nei pizzi senza un solo granello di polvere sebbene nessuno l’avesse mai spostata dalla teca dopo il terremoto". "Faremo la cerimonia in adorazione – spiega Adelmo Guandalini, confratello superiore - e al termine dell’omelia la consegna delle vesti ai dieci nuovi entrati nella confraternita". Attualmente sono complessivamente una trentina, 14 donne e 20 uomini. "La veste – spiega Guandalini - è uno dei quattro pilatri della confraternita. I colori sono il viola dell’addolorata e il nero dei servi e il medaglione. La confraternita è nata nel cinquecento già con un ramo maschile ed uno femminile. E’ bello vedere che ad entrare sono anche i giovani. C’è anche una ragazzina minorenne che ha chiesto di entrare con la madre". La confraternita ha recuperato quest’anno gli archivi. Tra i motivi di benemerenza c’era che gli abiti fossero cuciti da una sarta, della confraternita. E così è stato ora: "Ha cucito per mesi 34 abiti in modo gratuito e magistrale - sottolinea Guandalini -. Nella sua vita aveva lavorato per grandi marche della moda e ha messo a disposizione generosamente il suo sapere". A memoria d’uomo la vestizione nessuna la ricorda: "Abbiamo archivi recuperati con tutti i cognomi delle famiglie – spiega Guandalini -. Una storia che si protrae da più di 500 anni ed è la fedeltà alla Madonna".
Claudia Fortini