Mattarella a Forlì ricorda Roberto Ruffilli. "Esempio di generosità e trasparenza"

Accolto come una rockstar tra selfie e cori, il presidente ha rivolto un affettuoso ricordo al senatore ucciso dalle Br. "Impossibile non restarne affascinati"

Un selfie con il Presidente sotto lo sguardo delle guardie del corpo

Un selfie con il Presidente sotto lo sguardo delle guardie del corpo

Forlì, 16 aprile 2018 - Un grande silenzio davanti a casa di Roberto Ruffilli, poi un grande entusiasmo lungo corso Diaz dove il Presidente non si è sottratto nemmeno ad alcuni selfie. Questa l'accoglienza che, dalle 10.15, Forlì ha riservato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (qui il programma della visita). 

Al suo arrivo, affiancato dai corazzieri, ha omaggiato la memoria del senatore ucciso dalle Brigate Rosse con una corona davanti alla lapide. Poi ha intitolato ufficialmente a lui lo spiazzo antistante alla chiesa di Ravaldino, mentre i bambini delle elementari intonavano l'inno di Mameli. 

"Era difficile non avvertire il fascino di Ruffilli - ha detto Mattarella, parlando anche titolo personale, al teatro Diego Fabbri - per ila sua acuta intelligenza, per la trasparenza della sua persona, per la grande, elegante ironia. E anche per il suo impegno di riversare nel concreto quanto studiava". E, ancora, la sua vita costituisce "un punto di quella tessitura di storia del nostro paese, tragica, ma che ha seminato per la nostra convivenza, per il nostro stare insieme positivo". Ma soprattutto "l'insegnamento principale di Roberto Ruffilli viene dalla sua vita, limpida, generosa, rivolta agli altri". (Guarda il video dell'intervento di Mattarella)

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Ruffilli - ha proseguito il Presidente - studiò e cercò di applicare nella vita reale "il patto tra cittadini e Stato" e scrisse un libro dal titolo 'Il cittadino come arbitro', una definizione in perfetta corrispondenza all'art.2 della Costituzione sancisce i diritti inviolabili della persona ed evoca il concetto di cittadinanza, appunto, come patto tra cittadini e Stato". E mostrò sempre una "grande attenzione al processo riformatore e ai mutamenti che sempre più velocemente si realizzano".

Davanti alla sede della Fondazione, ad attenderlo, c'era anche l'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, un "amico carissimo" del senatore Dc considerato da sempre "l'uomo delle riforme". Ma cìerano anche due folte ali di cittadini, tra i quali anche tanti bimbi che l'hanno accolto al coro di 'Presidente, presidente' e acclamato come una star. Mattarella è rimasto in raccoglimento nella stanza dove il professore fu ucciso, Mattarella ha regalato due libri: "Il cittadino come arbitro" dello stesso Ruffilli e una sua biografia.

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Il percorso lungo il corso è stato scandito dallo sventolare delle bandierine tricolori e dalle mani protese a salutare il Capo dello Stato. Mattarella non si è negato a nessuno, piccoli e anziani, avvicinandosi cordialmente, stringendo le mani e dicendo spesso ai cittadini la parola "auguri". Alle 11 l'ingresso in teatro, alla presenza di centinaia di ragazzi. 

Mattarella ha anche visitato l'Irst, l'Istituto romagnolo per lo studio e la cura dei tumori. "Questa è una struttura preziosa che dimostra come il nostro Paese abbia risorse straordinariamente intense e capaci di avanzamento all'interno della comunità scientifica internazionale", ha commentato.