
Don Massimo Di Girolamo, deceduto ieri a 73 anni. Aveva svolto il suo servizio a Roncadello, Malmissole, San Giorgio, Barisano e Poggio
Cordoglio della diocesi di Forlì-Bertinoro per la morte di don Massimo Di Girolamo, per 11 anni collaboratore nelle parrocchie di Malmissole, San Giorgio, Barisano e Poggio, deceduto ieri a 73 anni in ospedale a Ravenna dove era ricoverato per una grave malattia.
Nominato vicario parrocchiale di Roncadello e Barisano, a giugno 2025 aveva lasciato l’incarico per le sue condizioni di salute e aveva svolto anche servizio in cattedrale come confessore. I funerali del sacerdote si svolgeranno probabilmente la prossima settimana nell’Unità pastorale dove prestava servizio e saranno presieduti dal vescovo monsignor Corazza, che in questi giorni si trova a Roma per accompagnare i ragazzi forlivesi al Giubileo dei Giovani anche all’incontro con Papa Leone XIV sabato alla veglia e domenica alla messa a Tor Vergata.
Nato a Chieti il primo ottobre 1951, don Di Girolamo era entrato nei frati minori conventuali a Padova dove aveva fatto la professione semplice nel 1978. Come francescano aveva proseguito poi gli studi ad Assisi e a Bologna dove aveva fatto la professione solenne nel 1982 e dove era stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1986 da monsignor Vicenzo Zarri, allora vescovo ausiliare della diocesi bolognese. Ha svolto poi incarichi in diversi conventi dei frati minori: animatore vocazionale a Salsomaggiore, padre spirituale dei postulanti ad Assisi, sacrista e confessore a Ravenna, e padre guardiano a Bologna, a Longiano; a Parma era stato anche Consulente Ecclesiastico dell’Unione dei Giuristi Cattolici di Ravenna.
Il primo novembre 2014 aveva chiesto un anno sabbatico dalla vita di comunità nel convento di Ravenna ed era stato accolto nella diocesi di Forlì-Bertinoro dal vescovo monsignor Lino Pizzi. Alloggiava nella canonica di Barisano in aiuto a don Pawel Szymusiak, parroco dell’unità pastorale di Roncadello, Malmissole, San Giorgio, Barisano e Poggio. Nel 2015 aveva ottenuto il permesso di lasciare l’ordine dei frati Minori Conventuali e nel 2017 era stato incardinato come sacerdote nella diocesi di Forlì-Bertinoro dove aveva continuati a svolgere il suo servizio; la notizia della sua morte ha particolarmente colpito le comunità dell’unità pastorale del forese del forlivese e del ravennate.
Alessandro Rondoni