Resta sulle sue posizioni fortemente critiche verso il piano dell’Ausl Romagna per le urgenze il coordinatore provinciale di FdI, Luca Bartolini: "L’Asl sostiene che i Cau sono il “setting appropriato” per i cittadini. Manca poco che chiedano di essere ringraziati per questo ennesimo smantellamento della sanità pubblica".
"Invece di aggrapparsi sugli specchi e rifugiarsi dietro incomprensibili spiegazioni – incalza Bartolini - l’Ausl Romagna farebbe bene ad ammettere candidamente il problema e a illustrare la soluzione a cui è arrivata: i pronto soccorso sono al collasso, non ci sono medici a sufficienza e invece di cercarli e assumerli, come invece fa con i dirigenti amici, taglia il servizio, riduce l’assistenza, cercando di convincere i cittadini che i nuovi Cau saranno la mossa risolutiva. Parole al vento, senza senso pratico: la realtà è che ad esempio Cesenatico, una località turistica con oltre 500.000 presenze annue, cinque volte gli abitanti di Cesena per capirci, ha bisogno di un pronto soccorso attivo e fornito di professionisti e strumentazioni, non di ‘setting appropriati’. La montagna, distante dall’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì e dal Bufalini di Cesena, ha bisogno di presidi stabili, dove le persone quando stanno male possono rivolgersi senza prima pensare se il loro problema è da Cau o da Ps... non di ‘setting appropriati’".
L’esponente di FdI prosegue:
"La stessa Ausl poi conferma la teoria dell’autodiagnosi o della doppia fila per averne una fatta dal medico: stiamo sul pratico, il servizio sanitario d’urgenza finisce gambe all’aria. Anche questa ennesima riorganizzazione al ribasso della sanità romagnola arriva nel pieno di agosto, quando tutti provano a ritagliarsi un attimo di vacanza e la gente è più distratta: questo conferma la strategia della sinistra di affossare zitta zitta il servizio. Nulla di nuovo purtroppo, ma deve essere chiaro che in questo modo Bonaccini non fa certo il bene dei romagnoli e tantomeno del nostro turismo, che è prettamente a vocazione familiare: così il territorio perde di competitività. Una sorta di guardia medica senza medici specializzati nelle urgenze e con il personale infermieristico non può certo sostituire e nemmeno sgravare i pronto soccorsi: il problema è nella dotazione del personale e nell’adeguatezza delle strutture".
Conclude Bartolini: "Questa è la sostanza: io parlo di argomenti veri, dei problemi sentiti dalla gente e anche dai medici ai quali ovviamente l’Ausl non risponde preferendo buttarla in caciara contro di noi dicendo che creiamo soltanto allarmismo ingiustificato".