LUCA BERTACCINI
Cronaca

"Centro, stop al degrado. Ma non è facile"

Dogheria, capogruppo dei civici di ‘Forlì Cambia’: "Non abbiamo la bacchetta magica. Le ristrutturazioni? Su edifici senza valore storico"

di Luca Bertaccini

Elio Dogheria, capogruppo della lista civica di centrodestra ‘Forlì Cambia’, come giudica il caso di Saman Abbas? Sulla 18enne di Novellara d’origine pakistana sono nate molte polemiche dopo le parole di Marinella Portolani, presidente della commissione consiliare delle pari opportunità.

"Chi presiede una commissione di pari opportunità deve favorire il dialogo, la riflessione e percorsi condivisi. Va ricordato che i fatti contestati sono gravissimi e si scontrano con il valore della persona e dei suoi diritti inalienabili. D’altra parte, le strumentalizzazioni che si sono verificate da parte della minoranza, in questa situazione, sono sicuramente di corto respiro. Il fine ultimo sembra la demonizzazione dell’avversario. Non abbiamo bisogno di tifoserie, ma di persone che ragionino liberamente e seriamente sui reali valori in gioco".

Nell’ultimo consiglio comunale avete approvato la variante urbanistica sul centro storico, pesantemente criticata da minoranze e Verdi. Questo provvedimento sarà utile o no ai cittadini?

"Lo si capirà nel lungo periodo e dipenderà dal numero d’interventi che verranno richiesti da cittadini e imprese per rigenerare il proprio patrimonio edilizio. L’obiettivo è quello di riqualificare, anche sotto il profilo della sicurezza sismica, immobili vetusti costruiti con criteri superati, che presentano criticità e che non hanno alcuna valenza storico-artistica".

Quando sarà presentato il progetto organico sul centro, sul quale siete in ritardo?

"Occorre essere realisti su questa tema e non creare illusioni o false aspettative. La bacchetta magica non c’è l’ha nessuno. So che si sta ragionando su un diverso utilizzo eo sistemazione di piazza Saffi. L’obiettivo è quello di invertire la tendenza al degrado del centro".

C’è un’infrastruttura sulla quale vorrebbe si concentrasse l’attenzione dell’amministrazione?

"L’ammodernamento della macchina comunale e la sua riorganizzazione. L’efficientamento passa necessariamente per un grande piano di digitalizzazione di tutti i servizi comunali".

Come sono i rapporti con le altre forze di maggioranza, certamente meno moderate di voi, come Lega e FdI?

"I rapporti personali sono ottimi. Poi ci sono visioni e prospettive diverse. Essere moderati non significa rinunciare alle proprie idee, ma esser consapevoli che la politica è l’arte della mediazione tra posizioni diverse. Per noi la sinistra non è il nemico da abbattere, ma un interlocutore con cui discutere. In questi mesi abbiamo proposto di valorizzare persone competenti che non hanno un’esperienza politica alle spalle, anche nelle società partecipate comunali".

È difficile trovarle?

"Devo dire che esiste il grave problema dei compensi degli amministratori pubblici locali, che sono troppo bassi rispetto alle responsabilità assunte, all’impegno profuso e all’importanza delle decisioni. È il caso del gettone dei consiglieri comunali".

Ammonta a 42 euro lordi. Sono pochi?

"Sono veramente poco dignitosi in relazione alla funzione svolta. Il tema è poco popolare, ma i partiti dovrebbero battere un colpo e iniziare una battaglia culturale per ridare dignità alla politica, eppure sono troppo deboli e hanno paura di perdere consenso, per cui non assumono alcuna iniziativa in merito".

Le liste civiche solitamente durano lo spazio di una legislatura e poi scompaiono o cambiano pelle: quale sarà il vostro futuro?

"Le liste civiche sono diverse dai partiti, perché non hanno sovrastrutture alle spalle e imposizioni di alcun tipo. È evidente che dopo cinque anni di governo della città, non avrà più senso per una lista civica di centrodestra chiamarsi ‘Forlì Cambia’. Occorrerà darsi nuove prospettive, coinvolgendo soprattutto le giovani generazioni. Ci stiamo già investendo".