‘Forlì amica della famiglia’. FdI punta al certificato

Il coordinatore comunale Vincenzo Bongiorno: "Lavoriamo per ottenere il riconoscimento a favore del Comune, per noi è un tema centrale".

‘Forlì amica della famiglia’. FdI punta al certificato

‘Forlì amica della famiglia’. FdI punta al certificato

La famiglia e il diritto alla vita dei bambini dal momento del concepimento sono al centro delle proposte politiche forlivesi di Fratelli d’Italia e del Popolo della Famiglia. Si è tenuto pochi giorni fa l’incontro ‘Famiglia, natalità, difesa della vita: priorità per il bene della comunità’ promosso da FdI durante il quale il coordinatore comunale del partito, Vincenzo Bongiorno, ha confermato la volontà di lavorare per la certificazione di Forlì quale ‘Comune amico della famiglia’.

"La famiglia è il nucleo fondante della società, è il luogo naturale dei legami – ha ricordato Bongiorno –. È il più importante ambito educativo per i bambini, primo luogo di socializzazione e di incontro con le differenze, come ad esempio quella di genere tra la mamma e il babbo, in linea con la previsione di ‘società naturale’ dell’art. 29 della Costituzione Italiana. Per noi è davvero fondamentale la centralità della famiglia, per il bene di tutta la comunità. Per questi motivi ribadiamo l’impegno, già dichiarato alcuni mesi fa alla Consulta comunale delle famiglie, di ottenere la certificazione ‘Comune amico della famiglia’ per la nostra città".

La certificazione territoriale ‘Comune amico della famiglia’ è un percorso volontario volto a valorizzare le politiche attuate per il benessere e l’incremento dei livelli di qualità della vita delle famiglie.

Il Popolo della Famiglia forlivese, invece, pone l’attenzione sull’Europarlamento che ha approvato una risoluzione che chiede che l’aborto sia inserito nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’uomo. "In pratica – specifica una nota della sezione locale del Popolo della Famiglia –, l’uccisione di un bimbo nel grembo materno diventa un nostro valore comune". Chiedendo l’applicazione degli articoli della legge 194 che consentono l’accompagnamento delle donne per "una scelta veramente libera e consapevole", ricordando come in città, a palazzo Merenda che era l’ex Ospedale Casa di Dio per gli Infermi, esistesse la ‘ruota degli esposti’, dove potevano venire lasciati i bambini appena nati da chi non poteva garantire loro un futuro.

"Facciamo una proposta al sindaco Zattini – si legge in una nota del partito –, affinché uno degli ultimi gesti della sua amministrazione sia un segno di attenzione a tutte le vite non scartate. La riqualificazione di corso della Repubblica interesserà tra pochi giorni il tratto di strada davanti all’ex ospedale, la nostra richiesta è che nel marciapiede davanti al luogo dove era la ruota, venga collocata una piccola targa, analoga alle pietre d’inciampo che sono in città, a ricordo di un luogo di grande valore simbolico ma anche di interesse storico per la collettività". Matteo Bondi