
I 13 imprenditori agrituristici che hanno completato il percorso formativo
Un po’cuochi, un po’ contadini: cresce la rete degli ‘agrichef’ di Coldiretti Emilia-Romagna grazie al conferimento di 13 nuovi diplomi agli imprenditori agrituristici che hanno completato il percorso formativo organizzato dall’associazione di categoria in collaborazione con Fondazione Campagna Amica-Terranostra.
Tra di loro c’è anche un forlivese: Fausto Mazzoni, dell’agriturismo ‘La Minarda’, di Branzolino. La giornata conclusiva del corso si è svolta presso l’agriturismo Il Biancospino di Ravarino, nel modenese, dove i corsisti hanno messo alla prova le conoscenze acquisite durante le oltre 50 ore di formazione. In occasione della giornata conclusiva, i partecipanti, suddivisi in quattro gruppi di lavoro, hanno realizzato rispettivamente un antipasto, un primo piatto, un secondo piatto e un dolce, utilizzando ingredienti stagionali e prodotti tipici dell’Emilia-Romagna, come l’aceto balsamico di Modena, lo squacquerone, il parmigiano reggiano, l’olio di Brisighella, il prosciutto di Parma, l’asparago di Altedo e altre bontà. Il menù è stato poi valutato da una giuria, capitanata dal vicepresidente nazionale di Terranostra Diego Scaramuzza. Al termine della prova, i cuochi contadini sono stati premiati con gli attestati e giacche da cuoco contadino.
La storia della Minarda parte a Branzolino nel 1936, "l’anno in cui i miei bisnonni si trasferirono da Forlimpopoli con tutti i loro figli", come spiega Fausto Mazzoni illustrando, in una pagina ad hoc del suo sito internet, le origini del suo agriturismo. "L’attuale piccola azienda si estende su 5 ettari e mezzo. Ormai i nonni non ci sono più e nell’azienda siamo io, mio fratello Francesco, che è agrotecnico, con i nostri genitori Enero e Vanda Treossi, aiutati da dei collaboratori". L’agriturismo è frutto di un sogno condiviso, realizzato nel 2012, dopo aver ristrutturato fienile ed ex stalla, completati di pannelli solari e fotovoltaici per garantire la massima sostenibilità ("ma – precisa Mazzoni – non abbiamo pannelli nei campi"). Tra i punti di forza dell’agriturismo, specializzato in cucina romagnola, ci sono "il giardino dei frutti dimenticati e l’orto delle erbe aromatiche. E la birra prodotta con il nostro orzo". Non solo: "Nel 2016 abbiamo anche piantato cereali antichi per iniziare la produzione di pasta secca e pane".
"La figura del cuoco contadino rappresenta un elemento strategico per il futuro del nostro sistema agrituristico – sottolinea il direttore regionale di Coldiretti regionale, Marco Allaria Olivieri –. Attraverso la loro formazione, valorizziamo non solo le eccellenze enogastronomiche locali, ma rafforziamo quel modello di turismo enogastronomico e ospitalità che è motore di sviluppo per piccoli borghi e campagne". "Questa figura – conclude Andrea Degli Esposti, presidente regionale di Terranostra – rappresenta l’autenticità dell’agriturismo italiano: gli agriturismi sono diventati il simbolo di una cucina che fa del km zero, della qualità e del legame col territorio i cardini di un nuovo turismo enogastronomico, avviando una vera rivoluzione culturale nel settore".
Sofia Nardi