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"Mars? Un’idea che non convince"

Europa Verde critica nei confronti sia dell’acronimo coniato da Melandri sia sulla destinazione dei luoghi

"Mars? Un’idea che non convince"

È stato l’assessore alla cultura Melandri a coniare l’acronimo Mars, ovvero: il palazzo del Merenda, palazzo Albertini, palazzo Romagnoli e i musei San Domenico. In breve: le realtà cittadine che prevedono lavori (in alcuni casi già iniziati, in altri in procinto di partire) di ristrutturazione, in seguito ai quali verranno anche spostate alcune collezioni. Pensiamo alla Verzocchi, ad esempio, che da palazzo Romagnoli si sposterà a palazzo Albertini, mentre nella prima sede saranno raccolti i libri oggi contenuti al Merenda, nel periodo in cui in quest’ultima sede ferveranno i lavori.

Tutte operazioni che non convincono Europa Verde che si esprime in una nota a firma delle portavoce Maria Grazia Creta, Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi: "Mars? Vogliamo davvero chiamare i musei della città col nome della barretta di cioccolato? Niente avrebbe potuto definire meglio dello sdolcinato dolcetto lo sgangherato, estemporaneo e costosissimo pasticcio definito ‘progetto culturale’ della giunta Zattini".

Così inizia il testo che prosegue: "La prima questione riguarda il mancato confronto con la città e l’assenza di studi elaborati col contributo di qualificati esperti". Se Europa Verde apprezza l’idea di intervenire sul palazzo del Merenda, la critica va ai diversi progetti ‘collaterali’: "L’ex Santarelli, da luogo dedicato all’architettura del ventennio, è stato ripensato come museo della città e poi come sede della biblioteca moderna per poi diventare un semplice deposito di libri". Non solo: "Zattini e soci pensano di smantellare il museo di palazzo Romagnoli, costato recentemente diversi milioni di euro per collocarvi la biblioteca. Ci chiediamo se sia legittimo buttare a mare la grande quantità di denari pubblici investiti da pochi anni per realizzarvi un altro intervento che pure costerà una montagna di denaro". Ci sono dubbi anche sull’idea di ricollocare la Verzocchi a Palazzo Albertini: "Immaginiamo le migliaia di visitatori che si accalcheranno ogni giorno in piazza Saffi", ironizzano, puntualizzando anche sulla mancata riapertura della quadreria di palazzo Merenda: "Il 22 aprile 2022 l’assessore Melandri affermava che lo spazio sarebbe rimasto aperto e fruibile, il 10 febbraio 2023 è arrivato il più classico ‘contrordine compagni’: la grande sala dovrebbe diventare invece ‘una biblioteca realizzata secondo i criteri più moderni nella parte delle attuali esposizioni dei grandi quadri, che verranno spostati nel nuovo edificio dei musei civici, realizzati col quarto stralcio del San Domenico’".

San Domenico che "l’assessore, dopo avere tentato di spostare l’Ebe dalla sua attuale collocazione, propone di smantellare nella parte dove sono le opere più antiche e importanti della città, per spostarle altrove. Anche in questo caso si tratta di un allestimento che ha richiesto, in anni recenti, studi approfonditi e un’ingente quantità di denaro. Potremmo continuare – concludono – ma vogliamo sottolineare è che non appare né lecito né legittimo che un patrimonio della città sia trattato in questo modo, senza una visione generale, senza il contributo e lo studio di esperti che possano contribuire a definire un progetto complessivo per gli istituti culturali della città, fondato sulla conoscenza e non su idee estemporanee e gratuite".