Medici di base, addio al software più usato in ambulatorio: "Diagnosi più lunghe"

L’Ausl ha sospeso ‘Log80’: "È sostituito da altri programmi"

Medici di base, foto generica

Medici di base, foto generica

Forlì, 20 settembre 2023 – Nuovi disagi per i medici di medicina generale. È stata presentata questa mattina all’assemblea legislativa della Regione un’interrogazione da parte di Marta Evangelisti capogruppo di Fratelli d’Italia, su segnalazione dell’ex consigliere regionale Luca Bartolini, in merito alla sospensione di ‘Log80’; software usato dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Il programma è nato in seno all’ex azienda sanitaria di Forlì e in seguito all’unificazione del servizio sanitario era stato mutuato anche in altre province romagnole dimostrandosi uno strumento efficace per poter visionare con un solo colpo d’occhio l’intera storia clinica del paziente.

I medici di famiglia hanno protestato con l’Ausl Romagna ma questo non ha fermato la decisione del direttore generale Tiziano Carradori che con una nota del 12 settembre preannunciava la disattivazione del programma, sottolineando che il software "non era oggetto di manutenzione dal 2015 in quanto sostituito da altri strumenti come il progetto Sole e il fascicolo sanitario elettronico". Secondo i sanitari, però, questi programmi hanno molti limiti e non risultano così funzionali come Log80: "Il servizio offerto dal progetto Sole – si legge nell’interrogazione – non è soddisfacente perché alcuni referti sarebbero non immediatamente reperibili e il fascicolo sanitario non permette di avere un quadro d’insieme della cartella clinica. Inoltre, molti pazienti, come anziani soli e persone fragili, non possiedono questo servizio digitale".

Il software Log80 era quindi uno strumento ritenuto indispensabile dai medici: "Alla stregua di un fonendoscopio, di un lettino o di uno sfigmomanometro", sottolinea Marta Evangelisti. La sua disattivazione renderebbe più macchinosa la valutazione del paziente: "Questo si scontra con l’obiettivo dell’Ausl di garantire un servizio efficiente per la tutela della salute dei pazienti".

La decisione, che secondo Fratelli d’Italia è frutto della logica del contenimento dei costi, solleva ancora una volta la questione della grave carenza di personale sanitario: "Importante evidenziare che la carenza di medici comporta spesso la presa in carico del numero massimo di pazienti per ciascun medico – aggiunge Luca Bartolini, che di Fratelli d’Italia è il coordinatore per il Forlivese –. Quindi va favorito l’utilizzo di software informatici utili a ridurre al massimo i tempi di diagnosi per ciascun paziente, al fine di evitare l’allungamento dei tempi di attesa e per evitare sviste che potrebbero facilmente accadere senza l’utilizzo di un software che dia in un unico colpo d’occhio il completo quadro d’insieme delle patologie e delle cure pregresse del paziente".

Da tempo i medici di base segnalano una eccessiva burocrazia e pesanti carichi di lavoro, il venir meno di un adeguato e rapido accesso ai sistemi informatici rischia di avere ricadute sulla continuità assistenziale locale.