SOFIA NARDI
Cronaca

Oltre le differenze. L’Islam prega per il Papa: "Siamo tutti fratelli"

Mohamed Ballouk, presidente della moschea, ha contattato l’Imam: "Il Corano dice che siamo tutti creati da un unico Dio".

Mohamed Ballouk, presidente della moschea, ha contattato l’Imam: "Il Corano dice che siamo tutti creati da un unico Dio".

Mohamed Ballouk, presidente della moschea, ha contattato l’Imam: "Il Corano dice che siamo tutti creati da un unico Dio".

Una preghiera che supera ogni differenza e cerca, invece, le somiglianze, che sono molte di più e più importanti. Già da due venerdì nella moschea di via Masetti si prega per la guarigione di Papa Francesco, nel corso di incontri che raccolgono ogni volta un centinaio di fedeli, ancora più numerosi ora che è cominciato il periodo del Ramadan. "Il venerdì è il giorno che richiama il maggior numero di fedeli – spiega Mohamed Ballouk, il presidente della moschea –, perciò l’abbiamo scelto per dedicare il nostro pensiero al pontefice".

La ragione per la quale la comunità islamica ha scelto di rivolgere una preghiera al Papa di una religione diversa dalla loro è semplice, ma non scontata: "Il Corano dice che siamo tutti creati da un unico Dio e che siamo stati divisi in tanti popoli e tribù solo affinché potessimo conoscerci a vicenda. Inoltre un vero credente ama il suo fratello come ama se stesso. Quello della fratellanza è un valore importantissimo, del quale non dobbiamo mai dimenticarci". Ballouk si spinge oltre: "Se un arto ci fa male, tutto il corpo sta male e noi esseri umani siamo come un unico grande corpo composto da tanti organi dei quali dobbiamo prenderci cura anche con la preghiera".

Così, quando il vescovo Corazza, con il quale la comunità islamica è in costante contatto, ha portato notizia dello stato di salute critico del pontefice, Ballouk ha subito contattato l’Imam, il quale non ha esitato: "Nel suo sermone ha pregato in arabo e in italiano chiedendo ad Allah che Papa Francesco possa avere presto una buona guarigione".

Sofia Nardi