
Forlì affronta incertezze su budget e sponsor Unieuro per il mercato estivo. Harper resta, ma servono rinforzi.
Non è solo il nome del futuro presidente, o il rinnovo del general manager (comunque già annunciato in tv da Riccardo Pinza), a tenere in scacco il mercato della Pallacanestro 2.015, nelle settimane in cui le altre società eliminate cominciano a programmare la stagione 2025/26. Ci sono alcuni nodi di fondo: per esempio, a quanto ammonterà il budget? Su questo, incideranno i mancati incassi del doppio derby di semifinale (gara3 e gara4)? O piuttosto sarà l’incertezza sulla permanenza del colosso dell’elettronica Unieuro anche nel 2026/27, ovvero fra due stagioni? Le risposte sono decisive per impostare il mercato estivo.
Esempio: Demonte Harper ha ancora un anno di contratto. Forlì, un po’ per calcolo e un po’ per altre circostanze, non se n’è privata lo scorso inverno, nel momento in cui era fuori squadra e aveva offerte. Si era parlato prima di Cantù e poi di Limoges, in Francia. La logica – anche economica, visto che per uscire dal rapporto occorrerebbe pagare – dice che Demonte resterà una seconda stagione. E del resto Harper può essere un tassello importante di una squadra d’alta quota: per come difende, per la leadership nello spogliatoio, per la qualità dei suoi passaggi. Certamente ha bisogno di avere di fianco un ‘primo violino’ che si prenda responsabilità offensive. Difficilmente resterà Toni Perkovic, che è più tiratore e meno pericoloso dal palleggio. Ma quella della guardia americana è la casella più ’facile’ da riempire, nel senso che, a scegliere bene, si possono vincere anche scommesse provenienti da campionati ‘esotici’.
Diciamo però che quel ruolo sarà la cartina al tornasole delle ambizioni di Forlì: se sarà un big della categoria, o magari qualcuno già passato dalla A1, si capirà che Forlì riparte forte. Per capire: nell’estate scorsa furono sfortunate le piste per Eli Brooks, che era reduce dalla promozione con Trieste, e per l’ex Tortona JP Macura.
L’Unieuro potrebbe essere competitiva anche con meno pedigree (del resto il pregresso nelle coppe europee non significava che Dawson fosse un buon giocatore...), tuttavia sarebbe chiaro che la Pallacanestro 2.015 si pone come un’outsider. Anche i tempi saranno decisivi: i pezzi pregiati del mercato cominceranno a trovare casa già entro fine mese. Per tentare il colpo dall’ottimo rapporto qualità-prezzo occorre invece aspettare: per vedere chi resta libero o se si ammorbiscono le richieste dei procuratori. O magari attendere la dritta giusta dall’estero.
La stessa logica si può applicare ad altre scelte che la società è chiamata a compiere, anche con giocatori italiani che hanno sì il contratto ma con una clausola d’uscita. Per esempio Tavernelli è senza dubbio un grande play per la A2, a patto che altri giocatori garantiscano pericolosità offensiva che lui non può dare con continuità. Altrimenti, quando il progetto tecnico va a incrociarsi con gli aspetti economici, rischia di rivelarsi un lusso non sostenibile.
Gaspardo certamente andrebbe confermato, anche perché coach Antimo Martino ha sempre giocato con un’ala forte capace di aprire il campo col tiro da tre: era così Nathan Adrian nella sua prima stagione, e lo stesso Xavier Johnson poteva essere pericoloso dall’arco. Attenzione però che, in caso di problemi, non sarebbe facile trovare un sostituto italiano: Gabriele Miani di Cividale, per esempio, è già in predicato di accasarsi a Brindisi.
Secondo una voce, che non è ancora una trattativa, Forlì sarebbe interessata a Matteo Piccoli, tuttofare di Cremona promossa nel 2023 e della Cantù di quest’anno. Sarebbe una mossa per restare in alta quota. Ma il via libera dovrà darlo il prossimo consiglio d’amministrazione. Possibilmente, in maniera chiara una volta per tutte.
Marco Bilancioni