Paolo Neri e Stefania Platania morti: avevano attrezzato la casa di Spinello con un bunker

Doppio suicidio, la tragedia dell'Appennino forlivese. I due erano stati tra i primi adepti arrivati nella frazione vent’anni fa, comprando la villetta. Lui aveva avuto problemi di salute

Il civico 27 di via dei Pini, con il giglio simbolo di Ramtha

Il civico 27 di via dei Pini, con il giglio simbolo di Ramtha

Forlì, 23 maggio 2022 - Venerdì pomeriggio, a Spinello, c’erano oltre 50 persone – quasi un residente su quattro – all’assemblea indetta dalla consulta di frazione. Nella grande sala convegni di Sportilia, dovevano essere presenti anche i due coniugi Paolo Neri e Stefania Platania: un’assenza che molti avevano notato. Nonostante venissero da Roma, e ultimamente li si vedesse a Spinello più di rado, non mancavano mai ai momenti collettivi dove si discutevano i problemi della piccola comunità. "Poche ore dopo l’assemblea – confida un loro conoscente – avrebbero dovuto andare a cena con un’amica". Ma la tragedia, a quell’ora, si era già consumata.

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Secondo qualcuno, i due sarebbero stati a cena con alcuni amici mercoledì o giovedì. Secondo altri, sarebbero arrivati proprio giovedì a Spinello, nell’immediata vigilia della tragedia, ma nessuno li avrebbe visti, nemmeno i vicini di via dei Pini. Erano abituati a lasciare le chiavi di casa a un’amica. E anche stavolta erano passati a riprendersele.

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Neri e Platania erano adepti della scuola del Ramtha: erano stati tra i primi ad arrivare a Spinello nei primi anni del 2000 e qui comprarono la villetta dove si è consumata la tragedia. Un immobile che avevano adeguato, come tanti altri, con un cosiddetto bunker o seminterrato attrezzato a "prova di fine del mondo" o meglio di "crisi di sistema". Teorie che destarono tanto interesse oltre 10 anni fa quando la comunità Ramtha era molto diffusa e in tanti avevano individuato in Spinello (al pari di una località dei Pirenei) per le sue caratteristiche ambientali la sede ideale per sfuggire alla "crisi globale del mondo".

Qui convenivano annualmente centinaia e centinaia di persone per i raduni organizzati a Sportilia alla presenza della maestra spirituale di origini americane J.Z. Knight. "Una comunità ben inserita a Spinello – precisa un gruppo di cittadini – che ha portato ricchezza e vivacità. Anche se ora si è molto ridotta. Residenti fissi ce ne saranno una decina, mentre altri vengono ogni tanto nelle loro case come i due coniugi che, dopo aver avuto la residenza nel Comune di Santa Sofia l’avevano lasciata, erano ritornati a Roma seguendo i figli". Proprio questi avevano tentato di gestire un mini market a San Piero in Bagno, per poi tornare a vivere nella Capitale.

Il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi ha passato tutta la domenica a rispondere alle domande di inviati e corrispondenti dei maggiori network e giornali nazionali. Il suo messaggio è chiaro. "La comunità santasofiese e di Spinello sono sconvolte da quanto è accaduto. Non sembra possibile. Sono sgomento e credo in questo momento si debbano aspettare le verifiche delle forze dell’ordine e mostrare la massima vicinanza alla famiglia della coppia". A Spinello quasi nessuno crede che la ragione del suicidio sia la loro appartenenza ai Ramtha. Alcuni aggiungono invece che il marito aveva avuto seri problemi di salute, che facesse fatica a parlare. Ma nessuno si spiega razionalmente questa scelta di togliersi la vita.