
Torneria Ranieri, cinquant’anni di storia. "E guardiamo avanti"
Innovazione, ricerca della qualità e impegno per garantire un servizio impeccabile: sono i tre punti fermi su cui ha costruito il proprio cammino la Torneria Ranieri di Bertinoro, che sabato ha festeggiato i primi 50 anni di attività con una cena a cui hanno partecipato i lavoratori, le loro famiglie e alcuni clienti e fornitori che hanno condiviso tratti importanti del lungo percorso.
Attiva nel settore della sub-fornitura di particolari meccanici di precisione, la Ranieri srl svolge lavorazioni meccaniche conto terzi con particolare predilezione per i componenti del settore motoriduttori, macchine movimento terra e agricole, pompe oleodinamiche, motori e macchine per la lavorazione del legno, ambiti che da sempre hanno visto l’azienda venir scelta come partner ideale da numerose imprese anche estere.
Fondata nel 1974 da Giorgio Ranieri, che dopo aver maturato esperienza da dipendente decise di intraprendere la nuova avventura coinvolgendo come socio Renato Bagnoli, oggi la torneria meccanica di precisione conta 32 addetti. A dicembre ha inaugurato un capannone di 1.500 metri quadrati destinato a magazzino, andatosi ad aggiungere a quello di 2.500 acquistato 16 anni fa e che ora sarà impiegato per incrementare ancora la capacità produttiva.
Ad affiancare il fondatore alla guida dell’azienda ci sono altri cinque soci – i figli Raffaele, Daniela e Gianluca, Roberto Linguerri ed Edmeo Evangelisti –, che negli ultimi anni hanno condiviso un percorso di crescita costante. "Quando con il mio socio iniziale avviai l’attività – racconta Giorgio Ranieri –, la realtà era molto diversa rispetto a quella odierna. Già allora avevamo moltissimo lavoro e nel corso del tempo l’azienda ha saputo sempre più strutturarsi cogliendo le sfide portate dalla costante innovazione tecnologica, considerata un’importante opportunità su cui investire per migliorare i prodotti finali".
Il 2008 fu un anno cruciale e molto delicato per la Torneria Ranieri: i soci decisero di acquistare l’attuale capannone di via Tratturo 416 e, contemporaneamente, sul mercato si abbatterono gli effetti più duri della crisi finanziaria scoppiata l’anno precedente negli Stati Uniti. "Fu senza dubbio un passaggio critico, forse il più impegnativo – ricorda Ranieri –. In quel frangente, tuttavia, dimostrammo di avere le spalle larghe. Anche i periodi di turbolenza più recenti causati dalla pandemia e dai rincari di energia e materie prime non hanno minato il nostro percorso di crescita, che ha conosciuto una progressiva espansione di mercato in Europa".
Matteo Bondi