STEFANO BENZONI
Sport

Forlì, un rebus con Trieste. Ora serve il vero Johnson

Crollo di incisività e carica nelle prime due gare da parte dell’unico americano rimasto a Martino. Per provare ad allungare la serie domani l’ala dovrà ritrovarsi .

Forlì, un rebus con Trieste. Ora serve il vero Johnson

Forlì, un rebus con Trieste. Ora serve il vero Johnson

Cercasi Xavier Johnson disperatamente. Ed urgentemente. Per cercare di prolungare la serie contro Trieste e arrivare quantomeno a gara4, all’Unieuro fra le tante qualità finora mancanti in queste due gare e che dovrebbe ritrovare (prima su tutte un’eccellente percentuale nel tiro da tre) serve soprattutto il ritorno ad alti livelli del suo unico americano, dopo l’infortunio che ha escluso dai giochi l’altro (Kadeem Allen). A dire il vero dopo la giornataccia di gara1, in gara2 ‘l’americano’ dei forlivesi è stato lo straordinario Federico Zampini, che ha disputato una gara a dir poco encomiabile per continuità di rendimento, grinta ed efficacia, e non certamente l’ala di Los Angeles.

E Johnson, dunque? Dopo i 10 punti e 6 rimbalzi in 28 minuti con 2/10 al tiro del primo episodio della sfida contro i giuliani, in gara2 l’ala biancorossa è andata, se vogliamo, ancora peggio. Non solo a livello di numeri e dati statistici – 6 punti e 5 rimbalzi in 22’ con 3/7 da due, 0/1 da tre e 0/2 ai tiri liberi –, ma soprattutto a livello di atteggiamento, concentrazione, determinazione, insomma di linguaggio del corpo che non sembrava certamente quello di un giocatore che stesse disputando le due gare del momento chiave della stagione forlivese, di fronte al pubblico caldo e appassionato delle grandi occasioni.

Siamo venuti a sapere dopo gara1 che Xavier nei giorni precedenti la prima sfida contro la formazione giuliana è stato vittima di un virus gastrointestinale, curato con tanto di flebo, che lo ha sicuramente indebolito a livello di gambe, energia e reattività. D’accordo, ma che dire di gara2? E qui non risultano virus di alcun tipo. Johnson ha giocato male, molto male e questo nelle due partite più importanti della stagione.

Non ha solo tirato male – può capitare a qualsiasi giocatore –, ma ha fatto pessime scelte di tiro, è stato lento, poco rapido, macchinoso, prevedibile, senza considerare poi i (5) falli commessi che lo hanno sicuramente fatto giocare a singhiozzo con inevitabili soste in panchina senza fargli trovare la necessaria continuità, ma che d’altro canto sono stati spesso sciocchi e sicuramente non ben consigliati. Conseguenza è stata che Johnson si è innervosito e ha cercato di forzare con il risultato di sbagliare e di combinare guai su guai.

Domani a Trieste il numero 11 dell’Unieuro deve cambiare marcia e registro e cercare di dare una mano allo splendido Zampini di gara2, al continuo e utile Pascolo, a Pollone, senza poi considerare quello che potranno fare i vari Cinciarini, Valentini, Magro e Radonjic. Contro i giuliani i numeri, per ora, condannano infatti Johnson senza appello: 8 punti, 5,5 rimbalzi, 2 assist e 3.3 palle perse di media a gara, in 25’ con il 35.7% da due, 0/4 da tre e il 60% dalla lunetta. Numeri che sono in netto calo sia rispetto a quelli della prima fase, sia rispetto a quelli della fase ad Orologio e sia anche a quelli fatti segnalare nelle quattro partite della serie contro Vigevano.

Contro i lombardi, a parte il quasi nulla di gara1 (6 punti e 5 rimbalzi in 22’ con 3/9 dal campo), Johnson non ha affatto demeritato, anzi e ha chiuso con 16 punti e 8.5 rimbalzi in 29’, il 56% da due, un comunque pessimo 21% da tre e il 79% dalla lunetta. Ma soprattutto era sceso in campo con altra voglia, altra grinta e altra attenzione. Quella che, eccettuate alcune prestazioni soprattutto all’inizio del campionato, aveva sempre messo in mostra e che, accanto alle sue indubbie qualità tecniche, gli ha consentito di chiudere la prima fase con 14 punti e 6 rimbalzi in 28’ con il 46% da due, il 35% da tre e il 77% dalla lunetta e l’Orologio con 17 punti e 5.8 rimbalzi in 30’ tirando con il 54% da due, il 31% da tre e il 67% ai liberi. Sembrano cifre di un altro giocatore. Quello che Forlì ha l’assoluto bisogno di rivedere se vorrà giocare almeno un’altra volta dopo gara3.

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