Ausl, i dati del 2023. Più interventi chirurgici. Tempi d’attesa con luci e qualche ombra

La relazione presentata alla Conferenza territoriale socio-sanitaria

Ausl, i dati del 2023. Più interventi chirurgici. Tempi d’attesa con luci e qualche ombra

Ausl, i dati del 2023. Più interventi chirurgici. Tempi d’attesa con luci e qualche ombra

Cresce, spinta dalla piattaforma robotica Da Vinci, l’attività chirurgica dell’Ausl. Senza tuttavia tornare ancora ai livelli pre-pandemia. Nel 2023, in ospedale si sono infatti registrati 7.685 interventi, vale a dire 104 in più rispetto al 2022. Nel 2019 si era però arrivati a raggiungere quota 8.569, e cioè il 10 per cento in più del 2023.

Nel dettaglio, secondo il quadro che emerge dalla relazione ieri al vaglio della Conferenza territoriale socio-sanitaria, lo scorso anno sono aumentati rispetto al 2022 gli interventi in regime ordinario (+153, totale 4.385) e ambulatoriale (+71, totale 1.867); mentre sono calati di 120 unità (totale 1.433) quelli in day hospital.

Come ormai noto, il 2023 ha segnato l’avvio dell’utilizzo della Chirurgia robotica, nell’ambito del progetto di sviluppo in collaborazione con Ircss-Aou di Bologna, per le discipline di Urologia, Chirurgia generale e Ginecologia. E in un anno sono stati eseguiti 320 interventi.

Migliora anche la situazione relativa ai tempi di attesa per ricoveri programmati. Nel 2022, l’Ausl ha raggiunto l’obiettivo di recupero della casistica pregressa. Per il 2023, l’obiettivo indicato dalla Regione era quello migliorare i dati dell’anno precedente, con riferimento alle prestazioni erogate entro i tempi per gli interventi oggetto di monitoraggio.

Rispettato il target di recupero in relazione agli interventi scaduti nel 2022, con una percentuale di poco superiore al 90 per cento.

Quanto ai tempi di attesa per le visite specialistiche, il bilancio è in chiaroscuro. Sulla classe di priorità B (entro 10 giorni) nel 2023 l’Ausl ottiene un 96,52 per cento, in incremento rispetto all’anno precedente (89,11 per cento) e nel rispetto degli obiettivi fissati dalla Regione (75,35 per cento dato medio in Emilia-Romagna).

Per il resto, si prenotano entro 30 giorni il 76,23 per cento delle visite (meglio del 56,26 del 2022, ma a fronte di una media regionale di quasi il 90 per cento).

La percentuale sale, infine, all’86,38% (in miglioramento sul 2022) se si guarda agli esami diagnostici prenotati entro i 60 giorni, considerando però una media del 93,91% in Emilia-Romagna e con l’asticella fissata al 90 per cento dalla Regione.