
Versi acuti e ripetuti, proprio come grida d’aiuto. Li lanciava un cucciolo di capriolo, finito ieri mattina, non si sa come, in una vasca per la raccolta dell’acqua, situata nella proprietà di un’azienda di legname imolese. A chiamare i soccorsi e a individuare il cucciolo sono stati proprio i dipendenti dell’azienda che, a inizio turno, sono stati attirati da forti lamenti provenienti dall’area in cui si trova la vasca di raccolta delle acque della profondità di circa due metri.
Il rischio, per l’animale era chiaramente quello dell’annegamento, vista la profondità del bacino, che lo costringeva a nuotare ininterrottamente per rimanere a galla.
Sul posto, sono intervenuti gli agenti della polizia provinciale: dopo alcuni tentativi, i due esperti, con l’aiuto di scaletta, laccio di cattura e della strumentazione in dotazione, fornita dal servizio veterinario della ASL di Imola, sono riusciti a trarre in salvo l’animale impaurito che annaspava nell’acqua, portandolo finalmente all’asciutto.
Appena recuperato il capriolo presentava una lieve ipotermia ed è stato quindi asciugato e riscaldato con una coperta di lana e tenuto sotto osservazione, mentre veniva calmato con una ’benda’ sugli occhi. Dopo circa due ore, constatate le buone condizioni di salute, è stato liberato nella zona collinare adeguata, non troppo lontano dal luogo del ritrovamento.
E’ almeno il terzo salvataggio che in queste ultime settimane ha avuto un lieto fine. In questo periodo sono in modo particolare i volatili a perdere l’orientamento. Diversi giorni fa, per esempio, il veterinario Matteo Papa aveva tratto in salvo una civetta, rifugiatasi, a Casalfiumanese, sotto le ruote di una macchina. Altrettanto avevano fatto le Guardie ambientali metropolitane, liberando da una ’trappola’ di cassette di legno un altro piccolo rapace in difficoltà.