Omicidio di Fabio Cappai a Castel del Rio, lutto cittadino per l’addio

Raccolta fondi per sostenere i parenti del 23enne. Il Comune valuta se costituirsi parte civile nel procedimento contro il killer

Imola, 21 luglio 2022 - Una raccolta fondi per sostenere l a famiglia di Fabio Cappai, il 23enne ucciso con tre fendenti dopo una lite partita per una battuta sui capelli rossi del giovane. Una morte assurda che ha profondamente scosso l’intera comunità. Una comunità da sempre molto unita, quella di Castel del Rio, che, anche in questo caso, ha deciso di rispondere ’presente’ e di manifestare tutta la sua vicinanza alla famiglia di Fabio.

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Un’immagine sorridente di Fabio Cappai, morto a 23 anni
Un’immagine sorridente di Fabio Cappai, morto a 23 anni

E così, con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Baldazzi in prima linea e tutte le associazioni a sostenerla, è nata l’idea della donazione a favore dei familiari del giovane che, nella giornata di sabato, daranno l ’ultima carezza al loro amato Fabio. Per poi prepararsi, nelle settimane e nei mesi successivi, all’iter giudiziario che li vedrà coinvolti come parte offesa.

Omicidio Fabio Cappai a Castel del Rio, il giallo del bastone

"Ci tengo a sottolineare che è un’idea nata dall’intera comunità – ci tiene a sottolineare il primo cittadino Baldazzi –. È inutile negarlo: da sabato scorso in paese sembra si sia rotto qualcosa. Siamo un piccolo comune e fatti come quello accaduto lasciano segni molto profondi".

Ma Baldazzi e i suoi cittadini vogliono recuperare al più presto quello spirito di coesione che ha sempre caratterizzato il piccolo borgo della Vallata. "Dobbiamo farcela al più presto – ribadisce Baldazzi –. Dobbiamo continuare a fidarci l’uno dell’altro e questa bella iniziativa nata spontaneamente è il segno che siamo già sulla strada giusta".

I cittadini che vorranno sostenere i familiari di Fabio potranno quindi fare una donazione volontaria sul conto IT91Q0306921011100000007531 intestato a Monica Amadori e Stefano Lorenzi.

L’Amministrazione comunale, intanto, sta valutando se costituirsi parte civile . "Il nostro comune – osserva Baldazzi – è come se avesse subito uno stupro. Stiamo ragionando su come procedere e se, effettivamente, sia la strada migliore per essere al fianco di Fabio e di chi gli ha voluto bene. Vogliamo che episodi come questo, qui da noi, non si ripetano mai più".

Intanto l’intera comunità si prepara a salutare Fabio per l’ultima volta. Le esequie si celebreranno, come detto, nella giornata di sabato, alle 9.30, nella chiesa di Sant’Ambrogio. Nella stessa giornata sarà proclamato il lutto cittadino e verrà quindi rinviata la festa del ponte Alidosi che era in programma nella serata.

Il 16enne, reoconfesso del delitto, intanto, si trova in carcere. Il minorenne ha fatto subito trovare l’arma del delitto, gettata in un fosso in località Valsalva. E ha più volte ribadito di essere pronto a collaborare con le indagini. Incensurato, fino a quella maledetta notte senza macchia, nessun carico pendente, nè indagini a carico, è ora seguito costantemente da uno psicologo. Gli inquirenti, che hanno sentito decine di persone, sono riusciti a ricostruire i rapporti tra vittima e omicida. I due si conoscevano di vista, si erano già incrociati varie volte e, a quanto pare, in passato avevano avuto uno screzio. Resta ancora da capire se l’assurda aggressione mortale sia nata effettivamente soltanto per una battuta sui capelli o se, eventualmente, ci fossero altri motivi che, al momento, restano sconosciuti. Intanto le indagini degli inquirenti vanno avanti per accertare eventuali altre responsabilità per la tragedia. In particolare si sta cercando di capire chi, degli altri ragazzi che hanno preso parte alla zuffa, potrebbe avere avuto un ruolo per un eventuale contestazione di concorso in rissa o lesioni. E, secondo indiscrezioni, sarebbero almeno due quelli maggiormente sospettati.