
Vittima del raggiro orchestrato via telefono è una donna anziana che vive nel quartiere Pedagna
"Pronto?", e di là dalla cornetta: "Pronto, sono un avvocato, sua figlia ha investito una bambina di 14 anni, rischia la galera". A una 86enne della Pedagna crolla il mondo addosso in un attimo, ha paura per la figlia, ma non sa che sta per cadere nella rete dei truffatori. Un meccanismo oliato e congegnato, che prende di mira soprattutto donne e persone anziane, in quel momento sole in casa. La banda, facendosi consegnare una sorta di ’cauzione’ per liberare il parente in difficoltà, in questo caso è fuggita con un bottino da migliaia di euro fra gioielli e contanti.
A raccontare i drammatici momenti è la figlia della signora. "Sapevano che io ero fuori città, non so come sia possibile – spiega –, hanno telefonato a mia mamma e le hanno detto che rischiavo la galera perché avevo investito una ragazzina. Sapevano persino il nome di mio marito, e hanno detto che si trovava in ospedale per cercare di calmare i genitori della 14enne". Dall’altra parte del telefono, intanto, i malviventi simulano la voce della figlia della donna: "Mamma, aiutami, dagli ciò che chiedono". L’anziana, comprensibilmente sotto choc, finisce sempre di più invischiata nelle sabbie mobili del raggiro.
Nel frattempo i truffatori – che di solito sono almeno in tre – tengono occupati i telefoni della signora, così che non possa chiamare nessuno. Non è insolito inoltre che alcune vittime, mettendo giù e provando a richiamare i soccorsi, si ritrovino nuovamente al telefono proprio con i truffatori.
A quel punto il finto avvocato offre un aiuto alla donna anziana, una ’cauzione’ per liberare la figlia: "Le mando qualcuno, un mio collaboratore, per aiutarla". E qualche minuto dopo, a a casa della pensionata si presenta una persona. "Mia madre mi ha raccontato – sono le parole della figlia –, che è arrivato un uomo, probabilmente straniero. Non ha detto una parola dall’inizio alla fine, e intanto si è fatto consegnare una grossa quantità di denaro e di ori".
Si apre la cassaforte: collier e catenine finiscono nelle mani del misterioso visitatore, oltre a circa 3.700 euro, nonostante l’anziana protesti: "Mi lasci almeno i soldi per la spesa". Niente da fare, il finto collaboratore del finto avvocato se ne va in un attimo. E poco dopo arriva anche la macchina dei carabinieri che stava presidiando il quartiere dopo svariate segnalazioni da parte dei cittadini di truffe andate a vuoto. L’Arma è impegnata da tempo infatti in campagne di sensibilizzazione. L’obiettivo? Mettere in guardia la cittadinanza più sensibile e vulnerabile a questo tipo di raggiri.