ENRICO AGNESSI
Cronaca

Rinnovo del Gp di Imola? “Situazione complessa”. Bonaccini: "La F1 resterà"

Il presidente dell’Aci ha parlato della difficile trattativa per il nuovo contratto. Il governatore, candidato alle Europee, però non ha dubbi: "State tranquilli"

Il governatore Stefano Bonaccini, il sindaco di Imola Marco Panieri sindaco di Imola, in collegamento, Angelo Sticchi Damiani presidente Aci e S.Domenicali presidente e ad Formula 1

Il governatore Stefano Bonaccini, il sindaco di Imola Marco Panieri sindaco di Imola, in collegamento, Angelo Sticchi Damiani presidente Aci e S.Domenicali presidente e ad Formula 1

Imola, 10 maggio 2024 – È il tema del rinnovo del contratto con la Formula 1, in scadenza nel 2025, a tenere banco nel giorno della presentazione del Gran premio del 17-19 maggio.

"La situazione è ovviamente complessa – ammette il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, che oltre a quella per Imola deve portare avanti anche la trattativa per Monza –. Ci sarebbe la speranza, su cui vorremmo lavorare, di recuperare il 2023 (gara saltata per l’alluvione, ndr) nel 2026. Sarebbe un altro passettino avanti. E poi tutto dipende da quello che succederà in Europa nei prossimi due-tre anni".

Servono 30 milioni a Gran premio, contro gli attuali 25. Si tratta, sempre per quanto riguarda Imola, di una cifra che viene coperta in buona parte da Ice - Istituto per il commercio con l’estero (Governo), ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Regione Emilia-Romagna. Mettono cinque milioni ciascuno, che si sommano ai due milioni stanziati dal Con.Ami. Il resto è a carico di Aci, che gestisce la vendita dei biglietti (11 milioni incassati nel 2022) e, a fronte delle forti spese organizzative, riesce a chiudere l’evento sostanzialmente in pari (52mila euro di passivo nell’ultima edizione disputata) garantendo però ricadute enormi per il territorio.

Fino a qualche mese fa, si lavorava a un’unica intesa Imola-Monza (entrambe in scadenza dopo la bandiera a scacchi del prossimo anno) fino al 2030 sulla base di 300 milioni complessivi. Ma il circuito brianzolo sembra aver accelerato; e l’Enzo e Dino Ferrari teme di restare ai box come nel 2006.

"È chiaro che quando si parla di togliere Gran premi all’Europa si pensa a chi ne ha due, questo mi pare evidente – ammette Sticchi Damiani –. Dobbiamo resistere".

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in corsa per un posto al Parlamento europeo, non sembra però avere dubbi: "Quando abbiamo riportato Imola in F1, ci dicevano che era impossibile. Dopo 110 anni di storia, abbiamo portato alla partenza le prime tappe del Tour de France e ci dicevano di non provarci neanche. È venuta la Coppa Davis, e ci dicevano che era impossibile perché la portavano via. State tranquilli che il Gran premio rimarrà a Imola".

Il sindaco Marco Panieri assicura il massimo impegno: "La prospettiva futura è continuare a investire, perché vogliamo continuare a stare nel calendario. L’Autodromo è pronto e sta facendo la sua parte".

Secondo l’ormai noto studio della società faentina Jfc, nel 2022 il Gp ha creato un giro di affari pari a 274 milioni e 167 mila euro. Sono state 60 le tv collegate per un totale di oltre 82 milioni di spettatori.

«Vogliamo legare questo evento alla promozione del made in Italy, attraverso quella che chiamiamo diplomazia della crescita e diplomazia dello sport – conclude Matteo Zoppas, presidente di Ice -. La F1 e il GP di Imola sono il contesto in cui il recupero di un centesimo di secondo vale significativi investimenti in ricerca e sviluppo. E questo caratterizza l’approccio qualificante del made in Italy e il ruolo strategico della tecnologia per il comparto automotive e non solo".