Imola, 4 giugno 2023 – “Io e mio marito siamo scappati da Conselice con quattro bambine perché la nostra casa era allagata e adesso da sfollati ci ospita mia madre in un monolocale a Imola. Ma non possiamo andare avanti così. È urgente trovare una soluzione: le mie figlie hanno 11, 7, 5 e 4 anni e al parto del quinto, questa volta un maschietto, mancano pochi giorni. Non posso tornare qui dall’ospedale con un neonato".
La storia di Nunziata Maria Inserra, 29 anni, inizia con l’alluvione.
"Dal 18 maggio viviamo in sette in pochi metri quadrati, dove fino ad allora c’era solo mia madre", sottolinea la donna in gravidanza.
Il ricordo di quella sera è drammatico: "Dopo due giorni senza senza acqua e luce, quindi tra mille difficoltà, abbiamo pensato che fosse meglio andare via da Conselice e così mio marito ci ha accompagnato in auto a Imola e poi lui è tornato indietro".
La parola passa a Giovanni Scigliano, 35 anni, operaio in un’azienda di impianti. "Sono rientrato subito a casa, dove abitavamo da due mesi, per cercare di sigillare la porta e le finestre del piano terra, ma nel giro di pochi minuti l’acqua mi è arrivata sopra il ginocchio e così ho preso sulle spalle Black, il nostro cane, e sono tornato a Imola. Quando, nei giorni seguenti – racconta –, ho fatto un sopralluogo, ho trovato i muri fradici e tutti i mobili e gli elettrodomestici appena acquistati ormai inutilizzabili, da buttare, e un cattivo odore insopportabile. Insomma, lì non possiamo tornare, almeno per ora".
Le quattro bambine, "sono ancora iscritte a scuola a Imola: ci siamo trasferiti da poco a Conselice – osserva Nunziata Maria –, dove abbiamo preso la residenza, anche perché una delle mie figlie deve essere sottoposta a un intervento chirurgico e così, con questo passaggio, è stato possibile inserirla in una lista d’attesa. Ma siamo disposti a cambiare di nuovo la residenza, se è necessario, per avere un alloggio a Imola".
La nuova casa a Conselice per la famiglia rappresentava il raggiungimento di un traguardo. "Prima abitavamo a Imola in un alloggio piccolo e umido – prosegue la mamma – e visto che siamo in tanti, non è facile avere una casa in affitto, anche se mio marito ha uno stipendio fisso. Così la nostra ricerca si è protratta a lungo e quando finalmente siamo riusciti a trovare l’abitazione, a Conselice, ci sembrava di toccare il cielo con un dito. Ma è arrivato l’alluvione e siamo di nuovo al punto di partenza: senza casa. Ci siamo anche dovuti separare da Black, il nostro pitbull: qui non c’era posto per lui. Siamo già uno sull’altro e la sera mettiamo dei materassi a terra. Nel letto non ci stiamo tutti e mia madre ora dorme su un divano".
E così scatta la richiesta della giovane mamma: "Facciamo un appello alle istituzioni perché ci mettano a disposizione una soluzione adatta a noi, soprattutto in vista della nascita del mio quinto bambino".
Pronta la replica di Daniela Spadoni, assessora comunale al Welfare: "Sono al corrente della situazione, perché la signora l’altro giorno mi ha scritto. Noi abbiamo a disposizione sistemazioni per gli sfollati, e abbiamo accolto alcune famiglie da Conselice – precisa –, ma il percorso è stato diverso, perché ci sono state segnalate dal loro Comune e dalla Protezione civile, come sarebbe dovuto accadere anche per la famiglia in questione, che ha la residenza a Conselice. Comunque, la mamma stia tranquilla, contatterò l’assessora mia omologa di Conselice: Imola è disponibile a fare quello che la sindaca di Conselice deciderà, nel rispetto dell’uguaglianza degli altri sfollati".