Bar Bacchilega Imola, aperta la busta: l’offerta è pakistana

L’azienda ‘Bologna pane e dolci’ pronta a riqualificare lo storico locale. Nei prossimi giorni la verifica della documentazione allegata. Poi si procederà all’assegnazione con il cronoprogramma dei lavori

Un'iniziativa all'interno dell'ex bar Bacchilega

Un'iniziativa all'interno dell'ex bar Bacchilega

Imola, 2 settembre 2023 – Il tormentone è andato avanti a lungo. "Il Bacchilega lo prendono i cinesi", si sussurrava ormai quasi dieci anni fa tra i portici e piazza Matteotti, quando ancora da quelle parti si formavano capannelli mattutini. I vecchi gestori del bar simbolo per generazioni di imolesi per un po’ hanno smentito, poi si sono arresi. E infine hanno abbassato la serranda riconsegnando le chiavi del locale al Comune. Non bisogna però puntare così tanto a Oriente per individuare la (potenziale) nuova guida dello storico immobile al piano terra del palazzo municipale. Basta fermarsi un po’ prima.

L’unico imprenditore che si è fatto avanti per rilevare le sorti dell’ormai ex Bacchilega, tornato sul mercato nelle scorse settimane dopo la fallimentare esperienza Sirio, è infatti un giovane pakistano. Si tratta di Shah Jahan, 37 anni, amministratore unico della ‘Bologna pane e dolci’. È lui, come emerge da una visura camerale della ditta, il rappresentante legale della realtà con tredici dipendenti più un collaboratore, capitale sociale 10mila euro, che sforna prodotti da destinare poi a numerose attività del capoluogo emiliano. Nei mesi scorsi Jahan, assieme a un socio di minoranza suo connazionale, ha rilevato la Premiata Forneria Srl, continuando a operare nella precedente sede della ditta (in liquidazione), in zona Roveri a Bologna.

A lui, arrivato a Imola nelle scorse settimane per alcuni sopralluoghi assieme a un gruppo di tecnici, l’ambizioso compito di riportare in auge l’ex bar Bacchilega. Il condizionale è d’obbligo: ieri mattina c’è stata solo l’apertura della busta con l’offerta. Tra una settimana verrà aperta e analizzata la parte tecnica per le verifiche e successivamente, se tutta la documentazione sarà regolare, si procederà all’assegnazione. In mezzo c’è anche un cronoprogramma di lavori per un totale di 100mila euro con clausola fidejussoria da 40mila euro che il potenziale gestore dovrà presentare. Il tutto in aggiunta al canone di concessione del locale di 24mila euro (questa era la cifra a base d’asta) annui.

“Se il rilancio del centro storico parte dall’assegnazione dell’ex Bacchilega a una società di con capitale sociale di 10mila euro allora siamo in una botte di ferro – ironizza il consigliere comunale della Lega, Simone Carapia –. Con la Giunta Panieri pare di essere su ‘Scherzi a parte’, se la notizia fosse confermata, visto quello che hanno dichiarato in questi giorni. Più che amministratori e politici, hanno un futuro come venditori di pere cotte o cioccolate". Il dubbio dell’esponente del Carroccio è presto detto: "Come farà questa società a fare una fideiussione di 40mila euro e spendere oltre 100mila euro per mettere il locale a norma con tutti i vincoli che la sovrintendenza richiede?", domanda Carapia. E prosegue: "Più che una telenovela, la vicenda sta assumendo le sembianze di una barzelletta che farà poco ridere gli imolesi. Non vorrei che il sindaco – conclude il leghista – volesse trasformare il centro di Imola in un grande salotto kebabbaro. Una grande attesa che, a quanto pare, lascia con la bocca amara in molti… Ognuno raccoglie quello che semina".