Imola, 25 giugno 2023 – Slitta di tre mesi , e finisce al 30 settembre, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tari. E il conguaglio viene posticipato addirittura a dicembre. La gestione della riscossione della Tassa sui rifiuti, a partire da quest’anno, non è più affidata a Hera.
La pratica è passata infatti ai Comuni, che in questi mesi hanno effettuato come da prassi tutte le necessarie verifiche da eseguirsi sulle banche dati ricevute dal precedente concessionario.
Alla luce di quanto riportato sopra, chi in questi giorni aspettava di ricevere il modulo per il pagamento della prima rata della Tassa sui rifiuti (solitamente in scadenza il 30 giugno) può pensare ad altro. La spedizione dei modelli per il versamento è prevista solo nel mese di agosto. E cambiano, come detto, le scadenze.
Le scadenze
La prima rata, quella relativa al periodo gennaio-aprile 2023, va pagata entro il 30 settembre. La seconda, che copre invece il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti da maggio ad agosto di quest’anno, va al 31 ottobre. Come specificato ieri dal Comune, per le due rate verrà emesso e spedito un unico avviso di pagamento, con possibilità di versamento in due momenti distinti oppure in un’unica soluzione al 30 settembre.
Il conguaglio
La terza rata , quella per l’ultimo quadrimestre, va pagata invece entro il 2 dicembre. Ed è in questo momento (e dunque non più a giugno) che si faranno i conti anche con l’eventuale conguaglio, positivo o negativo, del 2022.
Il Comune, tramite l’apposito servizio, invierà i modelli di pagamento preventivamente compilati. I versamenti Tari delle rate con scadenza 30 settembre e 31 ottobre saranno calcolati applicando le tariffe anno 2022, mentre nell’avviso di pagamento con scadenza al 2 dicembre saranno applicate quelle di quest’anno.
Quanto si paga
Cosa cambia? Poco. Come già emerso nelle scorse settimane, in città la Tassa sui rifiuti verrà ritoccata dello 0,44% nel 2023. Un mini-balzello che, declinato sulle singole utenze, sarà inferiore ai 2 euro per le famiglie e si attesterà invece attorno ai 10 euro per un’attività commerciale di medie dimensioni.
In particolare, un nucleo composto da quattro persone che abita in una casa di 100 metri quadrati pagherà 297,81 euro contro i 296,50 del 2022 (+1,31 euro), mentre sei persone in 140 metri quadrati spenderanno 323,51 euro contro i 322,09 del 2022 (+1,42 euro). Stessi aumenti percentuali, ma ben più alti in termini assoluti, per le imprese. Un’attività commerciale che oggi di Tari spende attorno ai 2.500 euro dovrà mettere in preventivo di sborsare 11 euro in più.
Il tutto mentre si aspetta di capire che ne sarà del piano di rientro che il Tar ha ordinato ad Atersir di stilare per spalmare su più anni i quasi due milioni di euro dovuti al Comune in relazione alla questione delle cosiddette ‘sovracoperture’. In prospettiva, dovrebbero alleggerirsi i costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. E i cittadini potrebbero pagare una Tari inferiore rispetto agli ultimi tempi. Il doppio condizionale è però dovuto al fatto che la stessa Atersir potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato.
red. cro.