Incidente Porto Recanati, i buchi della legge

Il commento del condirettore del Carlino

L'incidente a Porto Recanati, nel riquadro l'arrestato

L'incidente a Porto Recanati, nel riquadro l'arrestato

Porto Recanati (Macerata), 4 marzo 2019 - Il ritorno a casa dopo la festa mentre la strada corre lunga e diritta come nella canzone di Francesco Guccini, l’altra auto che compare come un lampo infernale sulla stessa corsia a velocità folle, lo schianto, il sangue e due vite unite dai sentimenti che precipitano nel buio della morte. Come in ogni incidente c’è sempre una componente imprevedibile e non sai mai dove si ferma la roulette. Ma nello schianto di Macerata, dove hanno perso la vita due genitori e i loro bimbi sono rimasti feriti, una cosa certa c’è.

Farah Marouane, il marocchino che era alla guida (patente scaduta) dell’Audi A6 finita contromano come un missile contro la Peugeot su cui viaggiava la famiglia, non doveva essere lì. E a rigor di logica non avrebbe dovuto nemmeno trovarsi in Italia: il posto giusto è il carcere, visto che alcuni mesi fa era già stato arrestato perché coinvolto in un traffico di hashish col fratello. I carabinieri ne sequestrarono 225 chili. Arresto, scarcerazione, obbligo di firma. E tanti saluti in attesa del processo. E nel curriculum c’è pure un patteggiamento di pena sempre per droga. Un professionista.

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Per gente come Farah Marouane l’Italia è Disneyland. È più facile star fuori dal carcere che dentro. E infatti Farah si è trovato al posto sbagliato: sulla strada di Gianluca, Elisa e dei due piccoli. Era insieme ad altri due pregiudicati, tasso alcolico a 1,8 e aveva fumato ‘erba’. Ora è in arresto e chissà se resterà dentro. Ecco perchè le vite spezzate di Gianluca ed Elisa, non sono una fatalità.

Ha ragione il sindaco di Castelfidardo, il paese delle fisarmoniche dove abitava la famiglia: se un balordo causa una tragedia del genere non è casuale. Doveva essere in galera e invece, strafatto, si trovava alla guida di un’auto contromano dopo aver già danneggiato un’ altra vettura in un parcheggio. Una persona qualsiasi se beve una birra a stomaco vuoto rischia il ritiro della patente, se sfori di 10 chilometri il limite di velocità passi per il pericolo pubblico numero uno.

Poi arriva Farah, spacciatore di droga, te lo ritrovi in circolazione e ammazza due persone. Casi diversi, si dirà. Ovvio, ma rabbia e amarezza sono le stesse. Da qualche parte la rete della Giustizia ha dei buchi. Grandi, troppo grandi e imperdonabili.