Annullati i camp per baby calciatori: "L’Ancona ci deve restituire i soldi"

Le lezioni estive saltate per le vicissitudini della società dorica, che non ha rimborsato chi si era iscritto. Il racconto amareggiato di una mamma: "È come se avessero tolto i soldi dalle tasche dei bambini".

Annullati i camp per baby calciatori: "L’Ancona ci deve restituire i soldi"

L’ex amministratrice delegata dell’Ancona Roberta Nocelli con l’allenatore Roberto Boscaglia, coinvolti nella burrascosa vicenda della società di calcio dorica

"Us Ancona camp, quando riavremo indietro i nostri soldi?" C’è anche una mamma civitanovese tra le persone coinvolte loro malgrado nella brutta vicenda degli "Us Ancona camp", i campus estivi di calcio per bambini messi a disposizione dal club dorico, ma mai realmente partiti.

L’iniziativa era stata programmata per lo scorso luglio, tuttavia le note vicissitudini del sodalizio dorico ne hanno impedito lo svolgimento. A giugno, la lettera indirizzata dal piccolo Nicolò, un bambino di 7 anni, all’ex amministratrice delegata biancorossa Roberta Nocelli, aveva fatto il giro d’Italia: "Avete distrutto il mio sogno" erano state le parole del baby calciatore. E a distanza di oltre due mesi, tutto sembra ancora come prima. Tra gli appuntamenti promossi, anche il "Day camp" di Civitanova, che avrebbe dovuto svolgersi dal primo al 5 luglio, nel rione Risorgimento. Pagando una quota di 300 euro e compilando il form online, si aveva diritto a due allenamenti al giorno, una sacca/zaino ufficiale, due completi da allenamento, l’assicurazione, 5 pranzi e l’attestato finale di partecipazione.

"A maggio – racconta preoccupata una mamma civitanovese, Sara Mecozzi – su consiglio di un amico avevamo deciso di iscrivere nostro figlio di 9 anni al campus, pensando che fosse una buona opportunità di crescita. Il giorno precedente all’avvio dell’iniziativa abbiamo inviato una mail all’indirizzo indicato, e ci è stato risposto che la società si stava muovendo con il commercialista per programmare i rimborsi. Così, ci siamo tranquillizzati. Dopo varie settimane, abbiamo inviato una seconda mail, alla quale non è seguita alcuna risposta. Adesso siamo preoccupati. È come se fossero stati tolti soldi dalle tasche dei bambini. Perciò, con l’occasione, facciamo appello a chi si trova nella stessa situazione a farsi avanti, perché è nostro diritto riavere quanto pagato".

Francesco Rossetti