
Un momento dell’incontro promosso dai Giovani Democratici della provincia di Macerata al circolo Arci Jungle club
"Ricerca Ri-deformata". Con questo slogan i Giovani Democratici della provincia di Macerata si sono riuniti al circolo Arci Jungle club del capoluogo per approfondire "la situazione drammatica per ricercatori e dottorandi nell’Università italiana". L’iniziativa fa parte della serie di eventi "Zaino in spalla", pensati dalla giovanile regionale guidata dalla segretaria Chiara Croce. Davide Clementi, segretario nazionale Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia), ha parlato di "una riforma all’orizzonte, promossa dalla ministra Bernini, che precarizza e umilia ancora più a fondo il lavoro dei ricercatori. In primo piano, il definanziamento che colpirà l’università e la ricerca, con tagli più profondi proprio per gli atenei marchigiani". "Una situazione grave – dicono i Giovani Democratici – sottolineata anche da alcune testimonianze sulla fine di moltissimi fondi, bandi o assegni di ricerca, considerando che da anni i ricercatori, prima dottorandi, vivono con una retribuzione di poco più di mille euro al mese". L’ex rettore Unicam Fulvio Esposito ha parlato di "vere disuguaglianze, tra chi può e chi non può. Poi è inutile che allora ci parlino di merito". La segretaria provinciale della Federazione di Macerata dei GD, Irene Pietrella, ha bocciato poi l’arrivo di "un’università online privata (che a aprirebbe un corso di laurea in Odontoiatria a Macerata e uno in Medicina ad Ascoli e Fano, ndr), di cui il governo regionale e sue istituzioni si fanno promotori a discapito dei quattro storici atenei pubblici e di eccellenza delle Marche. ≪Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dai dottorandi che ci hanno fatto capire che questa è una situazione allarmante per chi fa ricerca. C’è sempre meno attenzione alle università pubbliche, rafforzando i colossi privati che aumentano sempre di più il gap tra gli studenti più ricchi e meno ricchi".