LORENZO FAVA
Cronaca

Ateneo privato, lo stop dei "GD": "Così si penalizza il pubblico"

"Ricerca Ri-deformata". Con questo slogan i Giovani Democratici della provincia di Macerata si sono riuniti al circolo Arci Jungle club...

Un momento dell’incontro promosso dai Giovani Democratici della provincia di Macerata al circolo Arci Jungle club

Un momento dell’incontro promosso dai Giovani Democratici della provincia di Macerata al circolo Arci Jungle club

"Ricerca Ri-deformata". Con questo slogan i Giovani Democratici della provincia di Macerata si sono riuniti al circolo Arci Jungle club del capoluogo per approfondire "la situazione drammatica per ricercatori e dottorandi nell’Università italiana". L’iniziativa fa parte della serie di eventi "Zaino in spalla", pensati dalla giovanile regionale guidata dalla segretaria Chiara Croce. Davide Clementi, segretario nazionale Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia), ha parlato di "una riforma all’orizzonte, promossa dalla ministra Bernini, che precarizza e umilia ancora più a fondo il lavoro dei ricercatori. In primo piano, il definanziamento che colpirà l’università e la ricerca, con tagli più profondi proprio per gli atenei marchigiani". "Una situazione grave – dicono i Giovani Democratici – sottolineata anche da alcune testimonianze sulla fine di moltissimi fondi, bandi o assegni di ricerca, considerando che da anni i ricercatori, prima dottorandi, vivono con una retribuzione di poco più di mille euro al mese". L’ex rettore Unicam Fulvio Esposito ha parlato di "vere disuguaglianze, tra chi può e chi non può. Poi è inutile che allora ci parlino di merito". La segretaria provinciale della Federazione di Macerata dei GD, Irene Pietrella, ha bocciato poi l’arrivo di "un’università online privata (che a aprirebbe un corso di laurea in Odontoiatria a Macerata e uno in Medicina ad Ascoli e Fano, ndr), di cui il governo regionale e sue istituzioni si fanno promotori a discapito dei quattro storici atenei pubblici e di eccellenza delle Marche. ≪Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dai dottorandi che ci hanno fatto capire che questa è una situazione allarmante per chi fa ricerca. C’è sempre meno attenzione alle università pubbliche, rafforzando i colossi privati che aumentano sempre di più il gap tra gli studenti più ricchi e meno ricchi".