
Il colonnello Massimiliano Mengasini
Resta in carcere la banda, che arrivava in trasferta da Foggia nel Maceratese per andare a caccia di rame. Ieri i nove stranieri, otto marocchini e uno del Burkina Faso, tra i 20 e i 40 anni, in videocollegamento dalle carceri di Montacuro, Pesaro e Marino del Tronto, hanno risposto alle domande del giudice Francesca Preziosi del tribunale di Macerata, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, durata oltre tre ore. I nove, finiti in carcere dopo essere stati bloccati dai carabinieri, hanno ammesso ciascuno le proprie responsabilità. Il pm Vincenzo Carusi, che coordina le indagini, ha chiesto la conferma della misura cautelare in carcere. Ed è quanto disposto dal giudice: tutti e nove, dunque, restano in cella. Il difensore, l’avvocato Francesco Americo, ha annunciato che chiederà per i suoi assistiti una misura meno afflittiva.
Nella notte tra sabato e domenica, in un impianto fotovoltaico a Pollenza la banda, dopo aver fatto accesso ai pozzetti di ispezione, avrebbe tranciato e asportato i cavi elettrici che conducono la corrente dalla string box (il quadro elettrico che convoglia l’energia generata dai pannelli solari) agli inverter. In totale erano stati trafugati 4,6 chilometri di cavi elettrici in rame, del diametro di 70 millimetri e del peso totale di circa cinque tonnellate, per un valore complessivo di circa 90mila euro. L’auto su cui viaggiavano, proveniente dalla provincia di Foggia, era però monitorata dai militari dell’Arma che da tempo indagava sui questi furti.
Così all’alba di domenica i carabinieri hanno intercettato il veicolo nella frazione Villa Potenza di Macerata, mentre procedeva tallonato da due furgoni risultati rubati la stessa notte, uno ad Appignano e uno a Macerata, in un mobilificio. Il controllo dei veicoli e dei loro occupanti ha portato alla scoperta di diverse tonnellate di cavi elettrici, arnesi atti allo scasso e al taglio nei furgoni.
Sono in corso accertamenti da parte del Reparto operativo, diretto dal colonnello Massimiliano Mengasini, per chiarire se il gruppo si sia reso responsabile di ulteriori reati analoghi, dal momento che da gennaio sono avvenuti in provincia numerosi episodi, tra furti e tentati furti, negli impianti fotovoltaici.
Chiara Marinelli