Cannabis light Macerata, chieste condanne a 4 anni

Maxi sequestro della polizia al 'Grow Shop', nel mirino della Procura il titolare civitanovese e il padre del suo socio

Cannabis light, il Grow Shop di Ancona

Cannabis light, il Grow Shop di Ancona

Macerata, 16 ottobre 2019 - Cannabis light venduta in negozio, in due rischiano una condanna a quattro anni ciascuno. Sono il titolare del punto vendita «Indoornova Grow Shop» di via XXIX Settembre, ad Ancona, e il padre del suo socio. L’accusa per loro è di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, in concorso.

La richiesta di condanna è stata formulata ieri in udienza preliminare al tribunale di Ancona, dove si procede col giudizio abbreviato, dal pm Irene Bilotta. Il 21 giugno dell’anno scorso, la squadra mobile di Macerata aveva effettuato un blitz all’interno dell’attività (aperta con regolare licenza), trovando 666 confezioni di cannabis light venduta in barattolini sigillati, 24 piante di marijuana in avanzato stato di crescita e 20 buste di cellophane contenente marijuana, per un peso complessivo di 13 chili e 150 grammi di stupefacente. Tutti prodotti acquistati con regolari fatture, secondo i gestori, e con il principio del thc sotto lo 0,6.

Per la Procura dorica però, che aveva aperto un fascicolo a carico dei due, le sostanze non sarebbero stati nei limiti di legge. Il giorno dopo il sopralluogo per uno dei due indagati, Alfonso Nicosia, 52 anni, originario della Sicilia ma residente da anni nella provincia dorica, era scattato l’arresto (poi era tornato libero). La mattina del Blitz i poliziotti avevano trovato lui nel negozio. Nicosia lo aveva appena aperto quando sono entrati gli agenti. Solo denunciato, invece, Lorenzo Castignani, 32 anni, civitanovese, in società col figlio di Nicosia, e proprietario di altri due cannabis store gemelli, uno a Macerata e l’altro a Piediripa, oggetto di controlli da parte della questura di Macerata.

Il controllo ad Ancona aveva portato al sequestro dell’intera fornitura del punto vendita. Difesi dagli avvocati Domenico Biasco e Alberto Zaina, i due legali parlano di una richiesta inconcepibile. «Non sono spacciatori – ha detto Zaina, che rappresenta Castignani –. Degli oltre 40 prodotti sequestrati nel negozio, solo tre avevano il principio attivo superiore allo 0,5. Non è merce drogante. È stato fatto anche un incidente probatorio sulle sostanze e i dati sono incontrovertibili». 

Il gup Paola Moscaroli ha rinviato per repliche e sentenza al 10 dicembre. Dopo il caso del negozio di via XXIX Settembre, la Procura aveva poi avviato una indagine per approfondire la posizione e il tipo di merce in vendita in altri negozi di cannabis light, ad Ancona e provincia. I controlli erano stati delegati alla guardia di finanza. I baschi verdi avevano effettuato cinque controlli in tutta la provincia: due ad Ancona, da Mari-ká sotto la galleria dorica e al Cannabis Store Amsterdam di corso Garibaldi, due nello jesino e uno a Fabriano. In tutte le attività controllate era stata sequestrata cannabis messa in vendita.

Aggiornamento I due sono stati assolti