Cup in tilt, altra giornata di passione. E la polizia postale apre un’indagine

Ancora muto il numero telefonico per le prenotazioni. Ieri mattina è rimasto fuori uso anche il portale

Cup in tilt, altra giornata di passione. E la polizia postale apre un’indagine

Cup in tilt, altra giornata di passione. E la polizia postale apre un’indagine

Cup unico regionale fuori uso da domenica notte: ancora muto il numero telefonico per le prenotazioni. Si tratta del terzo giorno consecutivo. Quella di ieri è stata un’altra giornata drammatica per chi non poteva recarsi agli sportelli i quali martedì pomeriggio e ieri hanno ripreso in parte a funzionare e sono stati presi d’assalto. Anche il portale mycup Marche ieri mattina non era raggiungibile: "Impossibile raggiungere il sito", la risposta. E anche prenotare tramite app è un’impresa. Le maggiori difficoltà continuano ad essere per gli anziani e per tutte quelle persone che non si possono spostare facilmente per le loro patologie. Nel tardo pomeriggio di martedì dalla Regione parlavano di "probabile attacco hacker" e prevedevano il ripristino completo del servizio prenotazioni non per la giornata di ieri ma per stamattina. Nel primo pomeriggio di martedì è stato ripristinato solo parzialmente il servizio di prenotazione Cup (Centro unico prenotazioni; sistemi telefonici e informatici con App e link) interessato da lunedì da un totale black out. Così ieri mattina molti, saputo che era possibile prenotare le visite e gli accertamenti soltanto di persona, si sono riversati agli sportelli dove si è registrato un importante afflusso e in alcuni casi anche attese.

"In seguito ad un malore – riferisce un paziente che si è imbattuto nel black out suo malgrado – per un problema renale ho dovuto fare degli esami e avrei dovuto ritirarli tramite Cup e ho capito che stiamo probabilmente toccando il punto più basso della sanità pubblica marchigiana. Il Cup è chiuso da tre giorni per problemi ai server. Cup che tra l’altro attendo ancora mi richiami da 12 giorni per un’ecografia urgente chiesta dal mio medico di medicina generale. Ma il Cup né lunedì né martedì mi ha fatto pagare e perciò non mi ha fatto vedere l’esito delle mie analisi. Fortuna che poi una volta dentro un reparto ci sono anche medici e operatori sanitari eccellenti. Medici altamente professionali che intervengono privatamente ma che si capisce che non lo fanno per lucro ma vanno a sopperire disservizi enormi. Il problema è avere un’urgenza che non sai se è da pronto soccorso finché non fai i dovuti accertamenti. Mi chiedo quanti codici bianchi sono in realtà magari ben più gravi? È normale poi che si abusa e si intasano i pronto soccorso se non vengono erogate le prestazioni".

Intanto, come annunciato dalla Regione, per l’attacco hacker che ha mandato in tilt il Cup regionale, è stata presentata formale denuncia all’autorità giudiziaria. Già ieri sono iniziate le indagini della polizia postale per cercare di capire l’origine e l’autore – o gli autori – di questa intrusione informatica che ha accentuato il problema delle liste d‘attesa, ritardando ancor più l’accesso alle prestazioni. Salvo imprevisti, la Gpi, ditta che dal 2019 ha in appalto la gestione del servizio e che sta lavorando con la collaborazione fattiva dei tecnici della Regione, ha confermato che entro questa mattina sarà completato il ripristino del Cup e, dunque, tutto tornerà alla normalità. Naturalmente quattro giorni di black out si faranno sentire, con una prevedibile crescita della domanda di accesso a servizi e prestazioni da parte dei cittadini. L’attacco hacker ha bloccato il Cup, colpendo i programmi applicativi, ma fortunatamente, non i dati archiviati nel sistema, che non hanno subito alcuna violazione. Un evento mai accaduto prima. Anche per questo l’intervento di ripristino è stato particolarmente impegnativo.