
Il sindaco Fabrizio Ciarapica
Entro fine aprile il Comune dovrà approvare il consuntivo della gestione 2024 e in questa fase la Ragioneria ridefinisce l’entità dei residui attivi e passivi presenti nei conti dell’amministrazione, riaccertando ciò che Palazzo Sforza non ha ancora riscosso rispetto alle entrate previste e le spese già impegnate e non ha ancora pagate al dicembre 2024, debiti dell’ente nei confronti di terzi. Una procedura che avviene per legge ogni anno e, in questa fase, viene effettuata anche la scrematura delle entrate che si prevede di non incassare più e delle uscite che non si verificheranno, così che si possa effettuare una classificazione corretta dei crediti e dei debiti da mantenere in bilancio. Al termine della rivisitazione i residui attivi ad oggi sfiorano i 50 milioni di euro. Per la precisione sono 48.746.000 euro, mentre si assestano a 22.350.000 euro i residui passivi. Somme che arrivano da lontano, vecchie di anni, e che mantengono un trend costante fino al 2022. Da quel momento in poi vengono registrate variazioni consistenti. Ad esempio, i residui attivi che nel 2022 non superavano i 7.5 milioni, un anno dopo balzano a 10.300.000 euro fino a toccare quasi 19 milioni nel 2024. In un solo biennio un balzo di 11.500.000 euro, ed è uno scenario che certifica l’incapacità del Comune di riscuotere. Incide soprattutto l’aumento delle mancate entrate relative ai capitoli delle imposte, delle tasse, dei tributi e delle somme in conto capitale. Nel quadro generale, la quota più consistente dei residui attivi è rappresentata dalle entrate correnti, 23.500.000 euro su 49 milioni complessivi.
Anche il capitolo dei residui passivi, in totale 22.350.000 euro, subisce una impennata significativa a partire dal 2022, quando da una base di un milione di euro la cifra schizza a 3.900.000 l’anno dopo, fino a 15.600.000 euro nel 2024. In questa caso l’aumento maggiore riguarda il capitolo delle spese relative ai servizi per conto terzi, che in due anni passano da 500.000 euro a 4.290.000, così come le spese corrente che lievitano da 90.000 mila a 7.350.000 euro e le spese in conto capitale che passano da 390.000 a 6.500.000 euro. Il riaccertamento dei residui è stato approvato dal collegio dei Revisori dei conti del Comune che ha tuttavia riscontrato come nel bilancio non trovi riscontro il maggior credito chiesto dal Cosmari per fare fronte all’aggravio di spese per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.