Fatture false per 67 milioni, coinvolte 6 imprese: maxi sequestro e 4 denunce

Secondo le indagini della Finanza ad architettare il sistema evasivo sarebbe stato un imprenditore del Maceratese. Individuata una fitta ragnatela di società operanti come “cartiere tutte riconducibili ad amministratori residenti in provincia

La Guarda di Finanza ha scoprto una frode fiscale da 67 milioni di euro

La Guarda di Finanza ha scoprto una frode fiscale da 67 milioni di euro

Macerata, 25 marzo 2024 - Smascherato dalla Guardia di Finanza un giro di fatture false per oltre 67 milioni di euro, emesse da imprese “cartiere” per fittizia somministrazione di manodopera: sequestrati conti correnti, quote societarie, immobili e autovetture nei confronti di 6 imprese e 4 soggetti, coinvolti a vario titolo in un complesso meccanismo di frode fiscale. Si tratta di un sequestro preventivo di 14 milioni. Sarebbero state emesse fatture false, per le annualità dal 2018 al 2021, per oltre 67 milioni di euro nonché omesse e infedeli dichiarazioni. Le indagini sono partite nel 2022 con pedinamenti, analisi del fatturato delle imprese e di copiosa documentazione amministrativo/contabile; i militari delle Fiamme Gialle sono riusciti a individuare una fitta ragnatela di società operanti come “cartiere”, con sede fittizia a Roma, prive di strutture operative commerciali, di dipendenti e di costi di esercizio, connotate da diversi elementi di interconnessione tra loro e tutte riconducibili ad amministratori residenti nella provincia di Macerata. Ad architettare il sistema evasivo sarebbe stato proprio un imprenditore del Maceratese che, in qualità di amministratore di fatto e/o di diritto delle imprese coinvolte e con la complicità di mere “teste di legno”, poste formalmente a capo delle aziende, ha emesso fatture relative ad operazioni inesistenti per oltre 67 milioni di euro, aventi ad oggetto presunte somministrazioni di manodopera, nei confronti di compiacenti società operanti principalmente nel settore dei servizi di pulizie, dei trasporti e della logistica. I finanzieri avevano rivelato una frequente e repentina delocalizzazione delle sedi delle società in grandi centri metropolitani, caratterizzati dalla presenza di un considerevole numero di partite Iva aperte, ciò allo scopo di cercare di sfuggire ai controlli dell’Amministrazione Finanziaria.

Al termine delle indagini sono stati denunciati 4 soggetti per svariati reati connessi all’emissione di false fatture, all’omessa dichiarazione ai fini Iva, all’infedele dichiarazione dei redditi, alla distruzione e all’occultamento delle scritture contabili nonché all’omesso versamento di Iva. Gli stessi sono stati, inoltre, destinatari della già citata pesante misura patrimoniale che ha colpito disponibilità finanziarie, quote societarie, mobili ed immobili.