GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

Giochi e accessori illegali. Maxi sequestro e denuncia

Sono più di tremila i peluche e non solo della famosa serie "Labubu" contraffatti. Azienda con sede a Civitanova li vendeva ai negozi della zona.

L’operazione è stata. condotta dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, agli ordini. del sottotenente Fabrizio Cori Carlitto

L’operazione è stata. condotta dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, agli ordini. del sottotenente Fabrizio Cori Carlitto

Circa 3.200 peluche per bambini, giocattoli e accessori da collezione della famosa serie "Labubu" sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Porto Recanati, perché quei prodotti erano solamente delle copie contraffatte che però venivano spacciate per originali. Per questo motivo è stato denunciato un cinese di 36 anni, in quanto proprietario della ditta che aveva venduto tutta quella merce taroccata a diversi negozi della città. E’ il risultato dell’operazione condotta dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, agli ordini del sottotenente Fabrizio Cori Carlitto.

Tutto è partito nelle scorse settimane, quando i militari avevano notato che in alcuni esercizi commerciali della zona venivano posti in vendita questi peluche, diventati negli ultimi tempi un accessorio di moda molto in voga e ricercato tra i giovani. Tuttavia, le Fiamme gialle hanno ben presto scoperto che quei giocattoli erano in realtà contraffatti, e anzi riproducevano in modo quasi uguale, se non identico, tutti i personaggi del marchio "Labubu". Perciò, attraverso un’attenta attività di osservazione e analisi informativa, i militari sono riusciti a risalire a un’azienda con sede a Civitanova che faceva da grossista e vendeva quei prodotti taroccati ai negozi della zona. Così, a inizio settimana, i finanzieri si sono recati nel magazzino della società e hanno sequestrato fra tutto 3.200 articoli, come peluche, giocattoli e accessori da collezione. Nell’immediatezza delle operazioni è stata pure effettuata una perizia speditiva sulla merce spacciata per "Labubu", che ha confermato poco dopo e in modo inequivocabile la contraffazione.

A quel punto il legale rappresentante dell’azienda, ossia un 36enne di origine cinese, residente a Civitanova, si è beccato una doppia denuncia per i reati di commercio di prodotti con segni falsi e anche di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. La Guardia di finanza, infine, sottolinea che tali controlli contribuiscono a salvaguardare il tessuto produttivo italiano, particolarmente esposto agli effetti dannosi del fenomeno illecito, nonché a garantire la salute e la sicurezza dei consumatori.