Omicidio Macerata, la figlia di Rosina: "Non l'ho uccisa"

Indagata per omicidio, Arianna Orazi si difende: abbiamo detto la verità e oltre al dispiacere dobbiamo subire tutto questo. "Non è vero che mia madre viveva segregata in casa, chi parla senza metterci la faccia non ci conosce e non sa cosa dice"

Arianna Orazi, 48 anni, è indagata per l’omicidio della madre, Rosina Carsetti (Calavita)

Arianna Orazi, 48 anni, è indagata per l’omicidio della madre, Rosina Carsetti (Calavita)

Macerata, 29 dicembre 2020 - "Ma secondo lei, se avessi avuto qualcosa da nascondere, starei qui? Io posso girare a testa alta, perché so di essere nel giusto". Arianna Orazi non arretra di un millimetro. Come se fosse una giornata qualsiasi, ieri mattina si è presentata in via Rosati a Macerata per aprire la rivendita di autoricambi che gestisce con il padre Enrico. I passanti buttano uno sguardo all’interno del locale. Qualcuno si dà di gomito: "Hai visto? Sono aperti?", notano meravigliati. Dopo la morte di sua madre Rosina Carsetti (78 anni), Arianna Orazi è indagata per omicidio e simulazione di reato, mentre il figlio Enea e il padre Enrico sono accusati di favoreggiamento e simulazione di reato.

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Da uno stanzino all’interno della sua attività, Arianna dice più volte di non avere nessuna voglia di parlare. Ma quando lo fa, respinge con determinazione le accuse e insiste sulla versione della rapina. "Quello che ho detto è tutta la verità. Era un solo rapinatore. Io e mio padre siamo stati legati e picchiati. Come è avvenuta l’aggressione? Non lo posso dire, non mi va. Sono a pezzi. Oltre al dispiacere per la morte di mia madre, dobbiamo subire pure tutto questo. Spero finisca presto. Il modo in cui ci accusano è davvero brutto. Non conta la violenza che abbiamo subito noi?" Quali lesioni avete riportato? "Non non posso dire niente", taglia corto la 48enne. I carabinieri dubitano che il rapinatore esista davvero. E quando glielo si fa notare, Arianna Orazi punta il dito contro gli inquirenti. "Lo vedremo se non esiste, magari quando troveranno qualcosa, perché al momento non mi pare si siano impegnati tanto". Non lo stanno cercando? "Eh, no", aggiunge.

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Quanto alle accuse di maltrattamenti e alla circostanza che sua madre si era rivolta al Centro antiviolenza, Arianna Orazi non si scompone. "Sono state dette tante cose. Però le situazioni familiari le conoscono solo le persone che stanno in famiglia. Non è vero che era segregata in casa. Si era rivolta al Centro antiviolenza? Fatevi delle domande – aggiunge –. Verificate l’attendibilità di chi ha detto queste cose. Al Centro antiviolenza vanno le persone che vengono picchiate, maltrattate: qui siamo lontani anni luce. Una donna ha parlato rimanendo anonima. Se uno pensa di dire la verità ci mette la faccia. Quelle che hanno parlato in questi giorni sono persone che non conosco. Non so chi frequentava mia madre, non so cosa le avevano messo nella testa queste due persone che aveva conosciuto ultimamente. Ho appreso queste cose da quello che scrivete voi".

Arianna Orazi nega che la madre avesse subito maltrattamenti. "Ma sta scherzando? Noi siamo una famiglia normale, normalissima. Non capisco questo accanimento da parte di persone che non ci conoscono". La 48enne dice di sentirsi vittima due volte. "Come tutte le mattine, io sono venuta a lavorare, anche se col dispiacere e con tutto quello che comporta questa situazione. Indosso gli stessi vestiti della vigilia di Natale. Mi sono fatta prestare i vestiti perché non posso entrare in casa (la villetta è sotto sequestro, ndr ). Io sto qui, non ho niente da nascondere. Io, mio padre e mio figlio abbiamo detto la verità. Vado a testa alta, se a qualcuno non va bene è un problema suo. Non mi frega niente di quello che scrivono sui social. Le amiche che avevo restano, nessuno mi ha voltato le spalle. Lo stesso gli amici di mio figlio. Sono tutti con me perché mi conoscono. Potrei portare cento persone che dicono tutto il contrario di quello che sostiene chi ci accusa".