Oseghale, ergastolo confermato. La mamma di Pamela: "Ma ci sono altri mostri fuori"

La mamma di Pamela esulta però chiede ancora giustizia. Sua figlia fu uccisa e fatta a pezzi nel 2018

Macerata, 23 febbraio 2023 – Intanto Oseghale, con un "nuovo doloroso tassello", come lo definisce lo zio Maro Valerio Verni che è anche il legale della madre, "poi vogliamo anche gli altri", gli "altri mostri che sono fuori" dice mamma Alessandra dopo la lettura della sentenza del presidente Paolo Micheli, con la quale la Corte d’assise d’appello di Perugia ha confermato quella della Corte d’appello di Ancona che aveva stabilito l’ergastolo per Innocent Oseghale, ritenuto colpevole della violenza sessuale e dell’omicidio di Pamela Mastropietro, il cui corpo venne ritrovato in due trolley il 30 gennaio 2018.ù

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A Perugia, dopo il rinvio della Cassazione, doveva essere deciso il riconoscimento o meno dell’aggravante della violenza sessuale. Violenza sessuale che, secondo i giudici, c’è stata. Oseghale non era presente in aula, lo aveva già annunciato al termine della precedente e non ha cambiato idea.

Un mese fa, alla sua uscita c’era stato uno scontro molto acceso con la madre di Pamela, i due si erano trovati faccia a faccia, a pochissima distanza, divisi dagli agenti della polizia penitenziaria che scortavano l’imputato e dai carabinieri intervenuti. Indossava una maglietta con il corpo mutilato e sezionato della figlia, la signora Verni. Ieri ne aveva un’altra con il volto sorridente della ragazza.

E, alla fine, sorrideva anche lei, dopo il dolore e la tensione accumulata, gli occhi rivolti verso il cielo e un bacio ideale alla sua Pamela.

Gli applausi degli amici e dei parenti, compresi i nonni, hanno accolto la decisione della corte, in serata, invece, a Roma, piazza Re di Roma, dove era solita uscire con le amiche Pamela, e dove c’è una targa che la ricorda, era previsto un momento di festeggiamento per questo traguardo ottenuto, ma la questione non è ancora chiusa. "Oggi ci godiamo questo momento anche se sappiamo che non è ancora finita, è stato aggiunto un altro doloroso tassello, ma è andata come doveva andare. Eravamo convinti delle nostre tesi- Adesso dovremo aspettare le motivazioni le leggeremo con attenzione in vista del presumibile ricorso in Cassazione da parte della difesa" ricorda l’avvocato Verni.

E, infatti, i legali di Oseghale hanno già anticipato l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione: "Siamo delusi dalla sentenza, attendiamo di conoscere le motivazioni, ma già da ora annunciamo la nostra intenzione di ricorrere in Cassazione" commenta l’avvocato Simone Matraxia che con Umberto Gramenzi difende l’imputato.

Nell’udienza di ieri, sono stati sentiti, ma a porte chiuse, anche i testimoni che la Procura generale aveva indicato. Due uomini che incontrarono Pamela dopo il suo allontanamento dalla comunità terapeutica di Corridonia, con i quali la ragazza ebbe dei rapporti in cambio di denaro. Un accordo libero, lo aveva definito il sostituto procuratore generale Paolo Barlucchi, di una ragazza che consapevolmente cedeva il suo corpo in un caso di necessità.

Come, sempre secondo la Procura generale, è successo con Oseghale, finché quel patto, per qualche ragione si è rotto. E il rapporto è diventato violenza sessuale e si è consumato il delitto. Una ricostruzione che, in attesa delle motivazioni, la Corte d’assise d’appello di Perugia, dopo un’ora di camera di consigio, ha convalidato con la sentenza di conferma dell’ergastolo. Luca Fiorucci