
Il cantiere del ponte ciclopedonale sul Chienti è abbandonato: nessun operaio al lavoro da tempo
Ha le ruote sgonfie il ponte ciclabile sul Chienti. Lo ha documentato anche la Fiab Costa Macerata-Fermo, associazione che opera nel mondo del ciclismo. Con fotografie e video dell’area ha mostrato lo stato del cantiere: la data indicata per la consegna non potrà essere rispettata. Una evidenza di cui si è peraltro preso atto da settimane. Era fissato all’11 luglio il termine per l’ultimazione del ponte, sulla base di quanto stabilito nel contratto di appalto stipulato con la ditta Sipa di Bari, ma per quel che si vede sarà impossibile rispettare i termini. Il cantiere è stato consegnato il 6 giugno del 2024 all’impresa, erano previsti 400 giorni di lavori e poi l’inaugurazione a metà luglio, annunciata da amministratori regionali (assessori e consiglieri) e dai sindaci di Civitanova e di Porto Sant’Elpidio che un anno fa, durante un sopralluogo nel cantiere, presero impegni precisi riguardo alla data di inaugurazione. Ma di questo passo il ponte ciclo pedonale rischia di non vedere la luce nel 2025, che è poi il timore della Fiab. "Nel cantiere tutto è semi abbandonato e i lavori sono fortemente in ritardo. Purtroppo, a luglio non festeggeremo un bel niente, ma il problema è che a fine anno si rischia la perdita del finanziamento" scrive Fiab sulla sua pagina Facebook in cui mostra le immagini registrate dall’alveo del fiume.
Il costo dell’opera è di 4,5 milioni di euro. Una storia con diversi inciampi quella del ponte ciclopedonale sul Chienti, che nel marzo 2024 ha visto la Regione revocare il contratto alla ditta che aveva vinto l’appalto, e che a sua volta ha intrapreso un’azione legale nei confronti di Palazzo Raffaello contro questa decisione. I lavori sono stati poi assegnati all’impresa barese e indicata nell’11 luglio 2025 la conclusione dell’intervento, che rappresenta un progetto bandiera per la Regione, inserito all’interno della Ciclovia Adriatica. Il problema è che Civitanova è in ritardo e isolata rispetto a questo percorso, priva dei collegamenti a sud e a nord. I ciclisti sono costretti, e lo saranno ancora per parecchio tempo, a pedalare tra il traffico dell’Adriatica per attraversare la città.
Lorena Cellini