Apparentemente erano rispettabili imprenditori edili, in realtà erano dei pericolosi trafficanti di cocaina che agivano anche sulla piazza di Civitanova dove c’erano tantissimi acquirenti insospettabili, i cui nomi sono stati trovati nei taccuini dei pusher o sono stati identificati attraverso lungi appostamenti. L’organizzazione è stata sgominata ieri all’alba con l’operazione "Take Away" dei carabinieri del Comando provinciale di Fermo, con la collaborazione del Nucleo cinofili di Pesaro e del Nucleo elicotteri di Pescara. In manette sono finite dieci persone di nazionalità albanese, marocchina e algerina, ritenute responsabili in concorso di traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marginalmente hashish. Altre otto persone, tra cui anche italiani, sono state invece denunciate a piede libero con le stesse accuse.
Ma la ’Civitanova bene’ trema per altri motivi: i consumatori che sono finiti nel mirino degli investigatori. Al momento le persone segnalate all’autorità prefettizia sono 40, la lunga lista degli acquirenti, però è ancora da completare attraverso i quaderni segreti dei trafficanti e degli spacciatori sequestrati ieri nel corso delle perquisizioni scattate all’alba. Se tra le 40 persone segnalate ci sono soggetti di ogni età e ceto sociale, nelle liste segrete sono spuntati nomi di noti imprenditori, commercianti e giovanissimi appartenenti a diverse famiglie di Civitanova. Persone che acquistavano la droga su ordinazione e se la facevano consegnare a domicilio. Da qui il nome dell’operazione "Take Away".
Attraverso una lunga e meticolosa attività di osservazione, analisi e di riscontro, anche avvalendosi di attività tecniche di intercettazione, i militari del Nucleo investigativo dell’Arma sono riusciti a documentare tutti i movimenti dei componenti del gruppo criminale, evidenziandone i ruoli nonché le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio e conseguentemente anche quelli dei consumatori.
L’attività d’indagine, nel corso del suo sviluppo, ha consentito di identificare tutti i componenti del sodalizio, guidato da un clan albanese, responsabili della pianificazione e dell’organizzazione del traffico, avvalendosi della collaborazione di altri soggetti, per lo più di origine nordafricana, quali intermediari responsabili dell’attività di spaccio delegata anche ad italiani incaricati di compiti di manovalanza tra cui fare da autisti e da procacciatori di clientela. Le indagini hanno permesso di documentare i numerosi episodi di spaccio, attraverso lo smercio di circa quattro chili di cocaina per un valore di mercato pari a oltre 300.000 euro e di identificare e segnalare all’autorità prefettizia 40 acquirenti assuntori di stupefacenti. Ma, come detto, non finisce qui per i consumatori: molti sono ancora in fase di identificazione.
Fabio Castori