Autopsia sulla studentessa morta a Macerata: tanta acqua nei polmoni di Samanta Marchegiano

L’esame ha accertato la morte per annegamento, la relazione finale dei periti tra sessanta giorni. Ancora sconcerto e tanto dolore tra gli studenti che la conoscevano: "Era davvero solare"

La Procura di Macerata ha concesso il nullaosta per la sepoltura di Samanta Marchegiano. Il funerale sarà celebrato domani a San Vito Chietino

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Macerata, 5 maggio 2023 – Un malore potrebbe aver originato la morte di Samanta Marchegiano, studentessa universitaria trovata senza vita a soli 24 anni, martedì, nella vasca da bagno di casa, in via Severini. Ieri l’autopsia, che è stata disposta dal sostituto procuratore, Rita Barbieri, ed eseguita dal medico legale Roberto Scendoni e dal tossicologo Rino Froldi. Ci vorrà ancora del tempo per conoscere la relazione ufficiale dei periti sulle ragioni che hanno causato il decesso improvviso della giovane. Non c’erano segni evidenti di violenza, ferite o lesioni sulla giovane, che era dentro la vasca da bagno con l’acqua, ma vista l’età della ragazza è stato ritenuto opportuno fare chiarezza sull’accaduto.

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Dai primi riscontri, a quanto pare, sarebbe stata trovata acqua nei polmoni della ragazza che potrebbe aver accusato un malore prima di fare un bagno.

A fare la tragica scoperta, martedì pomeriggio, una delle sue coinquiline. Volontaria della Croce Verde di Macerata, originaria di Lanciano e residente con la famiglia a San Vito Chietino, in Abruzzo, Samanta era iscritta a Scienze dei servizi giuridici. Lascia i genitori e una sorella più piccola. Il papà Franco è un tecnico dei sistemi di allarme e videosorveglianza, ha lavorato anche per il Comune abruzzese in diverse occasioni, mentre la mamma Doriana è un’operatrice sanitaria all’ospedale di Lanciano.

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Il rettore: "Vicini alla famiglia"

"Era sempre sorridente, era buona, se avevi un problema correva da te, riusciva a creare un rapporto con chiunque, aveva un modo di fare incredibile, era capace di attaccare bottone anche con i muri", la ricorda un’amica, Sara, compagna di università ed ex coinquilina di Samanta. "Nemmeno 15 giorni fa scherzavo con lei – ricorda Gianni Pigliapoco, presidente della Croce Verde Servizi –. Avevamo entrambi la passione per la cucina, così abbiamo fatto una scommessa, dovevamo indovinare quale tipo di carne ci fosse in un certo sugo. Lei, naturalmente, ha vinto la ‘gara’ e ha aggiunto, ridendo: ‘Tu non capisci niente di cucina’. Io non mi capacito, non posso credere che ora non ci sia più. Quando stava con noi, si metteva sul divano a chiacchierare, si andava a cena insieme, si scherzava, era fissata con gli arrosticini, le chiedevo di portarmeli. Aveva l’abitudine di colorarsi i capelli. Era davvero in gamba, la classica persona predisposta per aiutare, faceva tre o quattro servizi al mese, compatibilmente con i suoi studi". "Una ragazza bravissima, la notizia della sua scomparsa mi ha lasciato sgomento".