Stupro di gruppo dopo la festa a Macerata, arrestati prof e muratore. Chi sono

Choc in un’abitazione di Porto Recanati, la vittima è di Ancona. "Immobilizzata mentre l’insegnante abusava di lei". Gli indagati negano. E' caccia al terzo uomo

Violenza sessuale (foto di repertorio)

Violenza sessuale (foto di repertorio)

Porto Recanati (Macerata), 4 febbraio 2022 - Con il pretesto di andare a prendere il vino, tre uomini avrebbero portato una donna in un appartamento e avrebbero approfittato di lei, tenendola in due, mentre il terzo la violentava. Per questa accusa, due di loro ieri sono finiti in manette. Si tratta di Osvaldo Iannuzzi, 44enne originario di Napoli e professore in un istituto superiore di Castelfidardo, e Giuseppe Padalino, muratore piemontese di 52 anni, entrambi residenti a Porto Recanati.

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Ma le indagini sono ancora in corso, per rintracciare anche il terzo soggetto che avrebbe partecipato alla violenza. Il fatto sarebbe avvenuto la sera del 24 aprile dell’anno scorso. La donna, una commessa 35enne di Ancona, era andata a Porto Recanati per partecipare a una festa in una casa privata. Lì avrebbe conosciuto i tre uomini. A un certo punto, finito il vino, il quartetto avrebbe deciso di spostarsi in casa del professore, per prenderne dell’altro.

Ma una volta arrivati, i tre uomini avrebbero svelato il loro piano: Padalino e l’altro uomo avrebbero bloccato la 35enne, mentre il professore avrebbe abusato di lei. Tornata ad Ancona, la donna è andata a Torrette. Quando hanno capito che c’era stata una violenza, i medici hanno attivato l’unità di crisi dell’ospedale Salesi, che si è presa cura di lei e che ha segnalato alla Procura della Repubblica quanto avvenuto. Una seconda denuncia è stata presentata dalla donna anche a luglio, quando la 35enne è riuscita a ricostruire e a descrivere meglio che cosa le sarebbe capitato.

Così sono partite le indagini condotte dalla squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Matteo Luconi, e di Ancona, diretta dal vice questore aggiunto Carlo Pinto, e coordinate dal sostituto procuratore di Macerata, Rosanna Buccini. La vittima ha potuto indicare soltanto i nomi di Iannuzzi e Padalino, mentre del terzo uomo non sapeva nulla. E sulla base di quanto riferito da lei la polizia ha cercato dei riscontri. Alla fine, con quanto emerso dalle indagini, la Procura ha chiesto le misure cautelari per i due indagati, che sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari, Claudio Bonifazi.

Per i due uomini, accusati di violenza sessuale di gruppo, è stata riconosciuta la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove e di fuga. Così entrambi sono finiti in carcere, a Montacuto. Questa mattina si terrà l’interrogatorio di garanzia, nel quale potranno dare la loro versione in merito alla vicenda. Difesi dagli avvocati Luca Froldi, Giuseppe Lupi e Maurizio Ballarini, entrambi respingono l’accusa: tra di loro si conoscerebbero appena e mai avrebbero condiviso delle storie simili. Anche la donna ieri ha saputo degli arresti. Assistita dall’avvocato Marco Pacchiarotti, attendeva l’esito delle indagini.

"Dopo mesi di grande preoccupazione – ha detto il legale –, è rassicurante in questi casi vedere che le proprie parole sono state credute". "La violenza perpetrata sulle donne non può avere la parvenza di un nobile sentimento che non sia la volontà di dominio, la sopraffazione, l’odio, l’indifferenza per l’essere umano", ha commentato il questore di Ancona, Cesare Capocasa. Le indagini proseguono per individuare un terzo uomo.