
Nell’ultimo Consiglio comunale il sindaco Sclavi ha definito il bilancio "di lacrime e sangue" e con "un buco di 5 milioni", in riferimento alla "mala gestione" della precedente amministrazione, soprattutto per i costi dei container. Interviene così l’ex vicesindaco Silvia Luconi, attuale capogruppo della minoranza ’Tolentino nel Cuore’. "Parlano di un buco di bilancio di 5 milioni provocato dai container cercando una scusa per giustificare determinate scelte e soprattutto tante altre ’non scelte’ – esordisce Luconi -. Fingono di dimenticare che loro hanno sollevato l’avvocato Cofanelli dall’incarico, il quale, dei 5 milioni, ne aveva recuperati circa 3. Fingono di dimenticare anche che la Protezione civile aveva già detto sì ai 2 milioni dell’Iva degli appartamenti. Tutti che parlano del fatto che mancano i soldi, ma evidentemente non ne mancano abbastanza se il sindaco si può concedere il lusso di un ufficio di staff con due persone che paghiamo noi come collettività. Non mancano abbastanza soldi, evidentemente, se il Comune decide di smantellare l’ufficio tributi affidandolo a una cooperativa, la stessa a cui noi facevamo fare solo gli accertamenti e la tassa sulle affissioni. Oggi questa gestisce il settore più importante per l’ente e il personale interno qualificato e formato è stato purtroppo spostato; ora chi scrive, parla e risponde al telefono ai cittadini fa parte della cooperativa di Brescia, anche in un settore delicatissimo e nevralgico come la tassa rifiuti". Passa quindi a chiedere all’amministrazione quale sia la visione a lungo termine per Tolentino: "La maggioranza si risente quando chiediamo di indicare quale rotta ha intenzione di prendere, ma è una domanda obbligata perché tutti i lavori che oggi si vedono in città sono lavori pensati prima e finanziati durante il nostro mandato. Nessuna opera distintiva, invece, del loro mandato, se non due punti turistici informativi, due Pro loco, edifici dove ci si accorge che piove solo dopo aver terminato i lavori di messa in sicurezza (ex licei) e chiusura di mostre".
Lucia Gentili