
Futuro incerto per l’ippodromo Martini di Corridonia, che attualmente si presenta in condizioni decisamente trascurate
"Vogliamo chiarezza": con questo obiettivo un gruppo di cittadini, non solo appassionati di ippica, si è dato appuntamento per venerdì alle 20 all’ippodromo Martini in via Fonte Orsola, proprio per accendere i riflettori sul futuro dell’impianto sportivo. Una manifestazione pacifica e aperta, e il passaparola è iniziato con tanto di messaggi e gruppo WhatsApp dove in poco tempo hanno aderito oltre 150 persone anche da fuori regione, segno di quanto le corse al galoppo siano seguite a livello nazionale.
"L’intento è di chiedere una spiegazione su ciò che è successo e sta succedendo – ha affermato la promotrice dell’iniziativa Alessia Liseri, che oltre ad avere la passione per l’ippica abita proprio vicino all’ippodromo –. Ecco perché l’invito a partecipare è rivolto alle istituzione comunali, a chi ha gestito e a coloro che vorrebbero prendersi cura dell’impianto. Corridonia merita l’ippodromo, la struttura è un punto di riferimento non solo per gli amanti delle corse dei cavalli ma anche per le famiglie, attiva da oltre mezzo secolo. Da anni si vociferava del rischio della non partenza delle corse". La prima giornata di gare era prevista domani, ma tutto è ancora in fase di stallo nell’attesa che il ministero dell’agricoltura certifichi il riconoscimento del nuovo gestore "Corri Ippo" del presidente Francesco Sagretti, arrivato poco meno di un mese fa al posto del Comitato corse ippiche, il quale aveva comunicato al Comune di Corridonia la volontà di risolvere la convenzione. Questo ha determinato la necessaria revoca delle giornate di corse da parte del ministero. Un’ipotesi è quella di riuscire a iniziare la stagione a metà luglio. "L’ippodromo ha bisogno comunque di manutenzione – ha aggiunto Liseri –. L’ultima ondata di maltempo ha abbattuto un albero che è finito sopra ai box dei cavalli danneggiandoli, ma da tempo ci sono altre situazioni di incuria. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ma vorremmo delle risposte".
Diego Pierluigi