VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alessandro Venturelli avvistato a Napoli: "Era lui, riconosco i tatuaggi"

Il giovane di Sassuolo svanì nel nulla il 5 dicembre 2020. Ora spunta una traccia a Scampia: "Anche un cliente l’ha visto da queste parti". La madre: "Sento che questa volta ci siamo"

Alessandro Venturelli con la madre Roberta Carassai. Nei riquadri i tatuaggi da cui è stato riconosciuto il ragazzo

Alessandro Venturelli con la madre Roberta Carassai. Nei riquadri i tatuaggi da cui è stato riconosciuto il ragazzo

Sassuolo (Modena), 20 agosto 2023 – "Hanno riconosciuto i tatuaggi del mio Alle. Una rosa, un quadrifoglio e dei numeri romani. Non è certo un disegno comune. Sento che stavolta è davvero lui, sono arrivate quattro segnalazioni in poche ore". Sono le parole di Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, il 23enne scomparso da Sassuolo, nel modenese, il 5 dicembre del 2020. La donna, che non ha smesso un giorno di cercare il figlio, è a Napoli, a Scampia: è volata all’ombra del Vesuvio dopo aver avuto notizia di quelli che definisce gli avvistamenti più "concreti" da quando il giovane si è volatilizzato mentre il padre riportava il cane dentro casa, dopo aver fatto un giro con lui. Un minuto, forse due, e di Alle, che era seduto in auto, non c’era più traccia.

La convinzione che Alessandro sia vivo e che abbia bisogno di aiuto si basa su elementi solidi: le segnalazioni relative ai suoi avvistamenti sono numerose ma, soprattutto, Alle non può essere scomparso nel nulla in quel giorno di inverno, a piedi e con uno zaino con quasi niente all’interno. Il caso pare essere arrivato ad una svolta proprio in queste ore: più persone hanno dichiarato di aver visto il ragazzo a Napoli, dove la mamma si è precipitata, aiutata nelle ricerche da un’associazione. Non parliamo di avvistamenti vaghi ma di persone che sostengono di aver incontrato il giovane modenese nei pressi della stazione dei treni e a Porta Nolana, la grande ‘dimora a cielo aperto’ di sbandati e senzatetto. Un barista ha riconosciuto i tatuaggi di Alessandro: una rosa tatuata sull’avambraccio sinistro, una data scritta con numeri romani e un quadrifoglio tatuati sul polso sinistro. "Non posso mettere le mani sul fuoco, ma è lui. Mi è rimasto impresso il suo sguardo ma soprattutto il tatuaggio che aveva sul polso, le lettere perché sono quelle che vorrei pure io. Era con una ragazza che indossava pantaloni larghi e sono passati circa due mesi – spiega il barista – Hanno ordinato due cappuccini. La sua fotografia ora l’ho messa vicino al vetro del bar e oggi un cliente è entrato e mi ha detto: non mi è nuovo il suo volto, l’ho visto in questa zona. E anche lui era praticamente certo. La voce che gira è che Alessandro sia in Porta Nolana e piazza Garibaldi, sotto la galleria. Sono ragazzi particolari, che vivono in un mondo loro. Vestono strani".

Ma cosa accadde quel 5 dicembre del 2020? Alessandro è reduce da alcune giornate difficili: parla con la mamma, le confida di avere paura, di sentirsi manipolato. Le chiede di poter dormire insieme la notte precedente la scomparsa. Il giovane era recentemente rimasto vittima di un incidente stradale in moto ed era rimasto a lungo in coma. Al suo risveglio la paura lo aveva accompagnato ogni giorno. Siamo al 5 dicembre. Il papà del ragazzo si accorge che il figlio lancia uno zaino in giardino dalla finestra della camera. L’uomo blocca Alessandro prima che riesca a raggiungere il cancello. Dopo di che lo invita a salire in auto per percorrere qualche chilometro insieme e parlare di ciò che gli stava capitando. Il 20enne acconsente ma, mentre il genitore esce dalla macchina per riportare il cane in casa, Alessandro scompare.

Quella manciata di secondi si sono trasformati in anni di angoscia e silenzio. Che fine ha fatto Alessandro? La famiglia non nasconde i propri timori relativi al mondo delle psico-sette. Qualcuno lo aspettava quel giorno? Alessandro aveva consultato portali web come ‘I posti dove nascondersi’, la classifica dei luoghi più remoti del pianeta. Non solo: il perito nominato dalla famiglia scopre come le ricerche effettuate dal giovane avessero come ‘meta finale’ l’Olanda, dove si concentrano inizialmente le ricerche. Mentre le segnalazioni arrivano un po’ da tutta Italia, la procura apre un fascicolo per sequestro di persona contro ignoti ma poi chiede l’archiviazione del caso. A seguito dell’opposizione della famiglia le indagini riprendono ma si arriva all’ennesima richiesta di archiviazione. Ora si attende la decisione del giudice.