EMANUELA ZANASI
Cronaca

Allarme baby gang "Pugni e calci in faccia, mi colpivano in otto" Incubo per un 17enne

Notte di paura a Modena: il ragazzo è stato pestato in centro storico "Ero con la mia fidanzata e volevano rubare la mia bicicletta. Ho giocato a rugby, mi sono protetto per limitare l’effetto delle botte". .

Allarme baby gang "Pugni e calci in faccia, mi colpivano in otto" Incubo per un 17enne

di Emanuela Zanasi

"Un gruppo di ragazzi stava provando a rubare la mia bicicletta. Ho urlato per fermarli e uno mi ha colpito con una testata. Sono caduto a terra e mi hanno tartassato di calci e pugni". È il racconto choc di un giovane di Modena, 17 anni, che mercoledì sera, poco prima di mezzanotte, è stato picchiato da una gang di coetanei ed è finito all’ospedale. Con lui c’era la fidanzata. Un episodio gravissimo accaduto, per di più, in piazza Matteotti, pieno centro storico. Si tratta dell’ennesimo caso di cronaca che vede protagoniste le baby gang, gruppi di ragazzi, spesso ancora minorenni, dediti a rapine o violente ’vendette’ per un presunto torto subito. Spesso e volentieri le ’gesta’ di questi ragazzi vengono filmate e diffuse sul web, per affermare il predominio su una determinata zona. Una baby gang di modenesi, pochi giorni fa, aveva agito anche in riviera, nel sottopasso della stazione di Rimini. In quel caso quattro giovanissimi erano stati arrestati dopo aver derubato un altro giovane della catenina che portava al collo.

Tornando alla serata da incubo del 17enne modenese, il suo racconto non lesina dettagli. "Io e la mia fidanzata – ricorda – mercoledì sera siamo andati a mangiare un hamburger in centro e abbiamo parcheggiato le biciclette in piazza Matteotti. Poi abbiamo fatto due passi, e verso le 23,30 siamo tornati a prenderle. Da lontano ho visto questi tre ragazzi che cercavano di scassinare la bici. Gli ho urlato qualcosa e loro ci sono venuti incontro dicendomi di tacere. A un tratto uno mi si avvicina e mi tira una testata, io cado per terra e in quel momento cominciano tutti a darmi calci e pugni, soprattutto calci, saranno stati in otto. Ho giocato a rugby per alcuni anni, così mi sono difeso chiudendomi, in modo da evitare colpi più forti che potevano danneggiare anche gli organi interni; ma era una situazione difficile, erano in otto a colpirmi". Dopo l’aggressione il giovane chiama l’ambulanza. "Siamo stati in ospedale fino alle 5 del mattino. I controlli hanno evidenziato che ho la mandibola slogata e mi hanno messo il collarino per i traumi al collo dovuti ai calci, ma per fortuna non ho ossa rotte".

Il ragazzo fa fatica a comprendere quanto accaduto: "Non riesco proprio a spiegarmi tutta questa aggressività – dice –. So solo che non è plausibile uscire un mercoledì sera per andare a mangiare qualcosa in centro e finire in ospedale dopo aver subito un pestaggio perché non vuoi che ti venga rubata la bicicletta". Ieri il 17enne è andato insieme alla mamma, Alessandra, a denunciare l’aggressione ai carabinieri. "È una vergogna – tuona la madre – io ho anche una figlia di dieci anni e tremo al pensiero di cosa potrebbe accaderle. Qualcuno deve intervenire. Mio figlio è uno sportivo e avendo giocato a rugby ha avuto l’accortezza di accovacciarsi e ripararsi; se la stessa cosa fosse successa a un ragazzo più gracile sarebbe potuta andare molto peggio. Questo non è pensabile – conclude la donna – non è accettabile non solo per mio figlio ma per tutti i nostri ragazzi".