
Modena, 1 novembre 2023 – Tronchi, rami spezzati e rifiuti di ogni genere: la piena del Panaro porta con sé tutta la trascuratezza con cui tanti irresponsabili trattano il letto del fiume e scatena l’ira dei residenti della Fossalta, zona Est di Modena.

Chi percorre quotidianamente il Percorso natura che parte da Stradello Romano è sconcertato: "È da anni – lamenta un residente – che vengo a camminare in questa zona ogni giorno e non mi era mai capitato di vedere una situazione così allarmante: durante la piena dei giorni scorsi, la corrente trasportava tronchi interi, piante sradicate, rami e rifiuti che possono accatastarsi a valle e creare ’tappi’ pericolosi".
Un quadro che, in vista delle altre piogge previste per i prossimi giorni, richiede un monitoraggio attento.
"Durante i periodi di secca – continua il residente – notiamo spesso detriti che si accumulano nel letto del Panaro: purtroppo c’è chi usa il fiume per smaltire rifiuti ingombranti e illegali. Aipo è intervenuta più volte, ma la situazione non sembra migliorare".
Interpellata riguardo a questo disagio, l’Aipo è pronta a rassicurare gli abitanti della zona: "Nelle prime piene dopo l’estate – dichiara Massimo Valente, direzione territoriale idrografica dell’Emilia Orientale – è abbastanza abituale che il fiume porti a valle rami e tronchi. Durante questa fase effettuiamo un monitoraggio della piena, raccogliamo le segnalazioni dei cittadini e, quando riscontriamo un problema di sicurezza, interveniamo urgentemente".
"È utile chiarire – prosegue Valente – che la competenza dell’Aipo riguarda la presenza della vegetazione all’interno dell’alveo, mentre quando si parla di rifiuti, si programmano interventi mirati con l’aiuto dei comuni coinvolti".
Chi frequenta il Percorso natura punta il dito anche contro l’incuria in cui versa la zona.
"Qualche mese fa – raccontano i residenti – erano state collocate delle recinzioni di legno lungo l’argine. Durante la notte, dei malintenzionati ne hanno spezzate alcune e incendiate altre". Ancora, passeggiando nell’area, si nota immediatamente il degrado di un edificio abbandonato che si trova su una traversa di stradello Panaro nei pressi della confluenza tra il fiume e il torrente Tiepido: dai vetri rotti delle finestre si intravedono lattine di birra, bottiglie di superalcolici e avanzi di cibo. Sulla parete bianca, il segno delle piene del fiume supera i due metri.
"Questo casolare – denunciano i residenti – è diventato un rifugio per senzatetto e tossicodipendenti. Diverse volte abbiamo trovato siringhe usate e giacigli di fortuna sul pavimento". La situazione si fa ancor più seria quando dal fabbricato si prosegue per qualche decina di metri verso il fiume: tra l’erba alta e le fronde degli alberi, emergono qua e là paraurti di automobili, copertoni, pezzi di lamiera, scarti edilizi e mobili depositati in quel luogo in attesa che una nuova piena li porti a valle.
"Ogni volta che il fiume si ingrossa – spiegano i testimoni – l’acqua trascina via i rifiuti: basta aspettare qualche giorno e, subito, ne compaiono di nuovi. Abbiamo paura che in questo modo si smaltiscano sostanze altamente inquinanti, oltre a parti di auto rubate. Il Percorso natura è bello: chiediamo soltanto che possa essere sicuro e pulito, e non diventi la sede di traffici illeciti".