Baby gang, Modena 'capitale'. Dai Daisan 216 ai Sixteen baby gang: ecco i gruppi

Nel rapporto del centro di ricerca Transcrime sotto la lente i gruppi legati alla criminalità organizzata

Modena, 8 ottobre 2022 - Appaiono come un mondo frastagliato e dai confini labili, ma li si può raggruppare in quattro grandi tipologie per consistenza e diffusione sul territorio nazionale. A Modena ci sono tutte e quattro le tipologie, e concorrono a una classifica poco invidiabile.

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Baby gang
Baby gang

Sono le gang giovanili, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni, che imperversano anche in città, la cui presenza è stata indagata per la prima volta in modo sistematico da Transcrime, il centro di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica che ieri ha pubblicato il suo report in collaborazione con il Dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e il Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della Giustizia.

Atti di bullismo, vandalismo, risse, estorsioni, percosse e lesioni, furti o rapine, spaccio di stupefacenti, disturbo della quiete pubblica sono i reati sentinella di un fenomeno delinquenziale con cui anche la nostra comunità ultimamente fa i conti.

Il primo gruppo dei quattro passati in rassegna viene descritto come privo di una struttura definita, dedito ad attività violente o devianti. Presente in tutta Italia, è il tipo maggiormente rilevato e più consistente numericamente. A Modena, già noti alle forze dell’ordine e alle cronache, ci sono i Daisan 216 e i Sixteen baby gang.

Il secondo tipo comprende sodalizi che si ispirano o hanno dirette connessioni con le tradizionali organizzazioni criminali italiane. Queste gang giovanili sono state rilevate specialmente al Sud in contesti urbani in cui vi è storicamente una presenza mafiosa. Tuttavia, casi sporadici sono stati evidenziati anche al Nord, in particolare nella nostra provincia e in quelle di Milano e Vercelli.

Il terzo tipo è composto da alleanze criminali con una struttura definita e che si legano a organizzazioni estere, come ad esempio maras, pandillas, gang statunitensi, confraternite nigeriane o gruppi delle banlieu francesi. Questo modello di gang giovanili è radicato in maniera significativa nelle province di Modena, Reggio Emilia, Milano e Sassari.

Il quarto e ultimo gruppo, osserva il report di Transcrime, ha una struttura definita ma senza riferimenti ad altre organizzazioni criminali. Sono attivi in reati come furti e rapine, ma anche in reati violenti.

Quali soluzioni? Non solo un’azione di contrasto e repressione, sintetizza il centro di ricerca Transcrime, quanto piuttosto "interventi sinergici fra le diverse istituzioni, mirati allo sviluppo di percorsi di educazione alla legalità e – chiudono gli esperti – alla partecipazione attiva nella società civile".