REDAZIONE MODENA

Caso Pedofili, Scotta fa ricorso a Strasburgo

"Quello che i giudici hanno sentenziato è assurdo, sconfina dalla parola giustizia". E’ questa la reazione di Federico Scotta, condannato per abusi sessuali sui figli minori nell’ambito del processo ‘Pedofili della Bassa’, alla luce delle motivazioni con cui la Cassazione rigetta la revisione del processo. "Fino a che i bambini accusavano erano ritenuti credibili, nel momento in cui dicono che non è successo nulla non lo sono più. Se il ‘bambino zero’ ha negato tutto a distanza di anni perchè non può essere ritenuto credibile ma lo era, secondo i giudici, quando ancora era bambino?. Una giustizia ‘vera’ dovrebbe essere in grado di ascoltare anche chi parla oggi e dice: non mi è successo nulla, e se ne fa una colpa". Scotta fa sapere che "non mollerò mai, nella speranza che un giorno ci saranno giudici che, con forza e coraggio, guarderanno a fondo". L’avvocato Patrizia Micai, che assiste da decenni Federisco Scotta sottolinea come il 29 agosto abbia presentato ricorso a Strasburgo. Per la Cassazione non ci sono nuove prove, ma solo dubbi insufficienti a riaprire il caso. Per Micai non è così. "Abbiamo spedito plichi con trenta chili di documenti per dimostrare che ciò che sosteniamo è altamente provato – spiega l’avvocato – a processo nessuno ha ascoltato i testimoni nuovi e i documenti sono la prova che sono stati violati i diritti dell’uomo; che si è trattato di un processo unilaterale. Sono fatti di tanti anni fa, quando la prova scientifica non si era perfezionata come oggi". Sul tema interviene anche l’onorevole del M5s Stefania Ascari: "La giustizia avrebbe il dovere di riconsiderare tutto per rimediare ai suoi errori".

Valentina Reggiani